TRAPANI

Nell’ex convento dei Carmelitani, a Trapani, ha sede il Museo Regionale ”Agostino Pepoli”.
L’uva “zibibbo” da cui si ricava il vino “passito”.
La provincia di Trapani occupa la punta più occidentale della Sicilia, proprio di fronte alle coste dell’Africa. La “fortuna” della zona, da sempre, è venuta dal mare: anticamente le città costiere erano porti importanti di Fenici e Greci; nel corso del tempo si sviluppò il commercio del sale, estratto nelle saline; successivamente nacquero le tonnare per la pesca dei tonni e gli stabilimenti per la loro lavorazione. Oggi le spiagge incontaminate, i ricchi fondali delle Isole Egadi, le zone archeologiche di Selinunte e Segesta attirano un gran numero di visitatori.
Il territorio collinare dell’entroterra è interamente ricoperto da coltivazioni di olivi, alberi da frutta, fichi d’India e, soprattutto, vigneti, dai quali si ricavano vini pregiati. Gli artigiani del Trapanese sono famosi per la loro abilità nella lavorazione del corallo rosso, che viene intagliato per creare gioielli e soprammobili.
Sull’Isola di Favignana, nell’arcipelago delle Egadi, è ancora in funzione una tonnara.
La città di Selinunte durante il V secolo a.C. fu una delle più ricche colonie della Magna Grecia.Il Parco Archeologico conserva i resti dei templi più belli della città.
L’Isola di Pantelleria è la più grande delle isole siciliane e dista soli 70 chilometri dall’Africa. Nel suo territorio si estendono vigneti; l’uva tipica è lo “zibibbo” da cui si ricava il vino “passito”.