Un paesaggio non solo umano

Con i suoi 9 milioni di abitanti e con una densità di 374 abitanti per chilometro quadrato, la Lombardia non è soltanto la regione più popolosa d’Italia, ma anche la più densamente popolata. Una fittissima rete di strade, autostrade, tangenziali e ferrovie ha trasformato parte della regione in una specie di megalopoli, dove una città si confonde con l’altra.
Accanto a queste aree fortemente urbanizzate ci sono vaste estensioni agricole, nonché zone di vegetazione spontanea con numerosi parchi e riserve naturali che tutelano flora e fauna.
Le stesse zone agricole, pure se fortemente caratterizzate dall’intervento umano, risultano a volte particolarmente suggestive.
Attorno a Varese e a Pavia, quando le grandi marcite, cioè i campi nei quali viene coltivato il riso, vengono allagate per favorire la crescita delle piantine, è possibile osservare un paesaggio davvero singolare: grandi strade trafficate si snodano in mezzo a distese d’acqua suddivise da bassi argini in forme geometriche irregolari, nelle quali non è difficile scorgere aironi e nitticore.
Nella zona montana si trovano numerosi boschi di conifere, spesso mescolate con i faggi; più in basso si estendono quelli di castagni, querce e noccioli. La vegetazione spontanea è ormai ridotta lungo i canali e in qualche ansa dei fiumi.
Scorcio di ville a Bellagio sul Lago di Como.
Un masso con incisioni rupestri a Cemmo in Valcamonica, risalente all’Età del Rame.
Lavorazione dell’acciaio in una grande industria a Dalmine, vicino a Bergamo.
Coltivazione di riso.