Una straordinaria diversità

Essere isola vuol dire essere qualcosa di diverso, di “esclusivo”, e la Sardegna è davvero particolare. Le caratteristiche del territorio, e con essa la storia, hanno lavorato a distinguere nell’isola zone ben caratterizzate, con cultura, economia, tradizioni proprie. Verso l’interno, il paesaggio è segnato da altopiani e da un rilievo spezzettato che non forma catene di monti, ma “isole” di massicci solitari sparsi qua e là.
Nella zona centro-orientale sorge il massiccio del Gennargentu; nella parte meridionale ci sono i Monti dell’Iglesiente e del Sulcis, con le antiche miniere di piombo e di zinco. Diverse anche le coste: rocciose nella parte settentrionale e orientale, diventano basse, sabbiose e in parte paludose nella zona occidentale e meridionale. Il più grande golfo è quello di Oristano, dove termina il suo corso il Tirso, il fiume più importante dell’isola.
Diversa è la vegetazione: dalle praterie costiere alla caratteristica gariga, che precede la macchia mediterranea e da questa ai boschi dell’interno. Tipica la fauna, che comprende i mufloni, i grifoni, i cavallini della Giara di Gesturi, il cervo, l’asino bianco dell’Asinara, tutte specie inesistenti o raramente presenti nel resto dell’Italia. Mancano invece animali comuni in tutte le altre regioni come la vipera e la talpa.
Muflone.
La Roccia dell’elefante a Castelsardo.
Il viaggio dalla penisola verso i porti sardi ha una durata variabile da un massimo di 13 ore a un minimo di 7 nella tratta più breve, quella fra Civitavecchia e Olbia o Golfo Aranci.