Dalla terra e dal mare

La terra offre molti prodotti: nelle zone collinari si coltivano cereali, ortaggi, viti e olivi. Sono noti i fagioli bianchi del Tronto, i broccoli e i cavolfiori di Fano, le cipolle di Suasa, i carciofi di Jesi, le fave di Ostra. Ottime sono le albicocche, le pesche, le amarene, i fichi e le mele cotogne. Sui monti sono frequenti i castagni, i cui frutti vengono usati per la preparazione delle gustose marmellate e dei dolci tradizionali. Il sottobosco dona frutti spontanei, come fragole e mirtilli, ed è ricco di funghi e di tartufi, sia neri sia bianchi. Le piante officinali più diffuse sono la passiflora, il coriandolo, l’anice, la menta, la salvia e il finocchio selvatico. Queste piante sono usate sia nelle industrie sia nella preparazione di specialità locali. Il mare è ricco di pesci, crostacei e molluschi, molto apprezzati nella cucina tradizionale. La pesca è praticata dovunque.
Tra le tante coltivazioni delle Marche le più note sono quelle di cavolfiori e di fichi.

Antichi mestieri

Nelle botteghe e nelle piccole aziende, sparse in tutto il territorio, si tramandano molte produzioni artigiane: ceramiche, cappelli, ferri battuti, oreficeria, vimini, carta, mobili ecc. È diffuso anche il restauro di mobili e di dipinti antichi.
La lavorazione della pelle, nata nel Medioevo, è alla base delle moderne industrie di calzature.

La vita nelle Marche

La popolazione è ben distribuita sulle colline e lungo il litorale. Non vi sono grandi agglomerati urbani. Le uniche città affollate sono Ancona e Pesaro. Le zone montuose spesso sono poco fertili e gli abitanti le hanno abbandonate, trovando lavoro nelle industrie, nelle aziende commerciali o nel settore alberghiero, particolarmente sviluppato sulla costa. Nelle Marche non esiste un unico dialetto, ma varie “parlate”, anche molto diverse da luogo a luogo.
Un casale tra i vigneti marchigiani.