Da dove arrivano gli zampognari

In provincia di Isernia, nel Molise, alle pendici delle Mainarde, si trova Scapoli, conosciuta come la “capitale della zampogna”. Non perderti una visita a questo ridente paesino dove è nata la musica più suggestiva del Natale! Raggiungi Fontecostanza, una borgata a pochi chilometri da Scapoli. Nelle sue antiche botteghe si costruiscono zampogne di ogni tipo: professionali, ornamentali e perfino oggetti-ricordo in miniatura per i turisti.
I legni usati per la fabbricazione delle zampogne sono quelli del ciliegio, dell’olivo, dell’albicocco, del pruno o del mandorlo, i cui alberi sono sempre stati diffusi nella zona. La famiglia Di Fiore e la famiglia Gualtieri da generazioni mantengono in vita questa tradizione artigianale a Fontecostanza. Ogni anno a Scapoli, nel mese di luglio, si svolge la Mostramercato della zampogna. Per l’occasione giungono suonatori di zampogna da varie parti d’Italia e d’Europa e non mancano i suonatori di cornamuse dalla Scozia. Ancora oggi molte coppie di zampognari, veri e propri musicisti, sono chiamati in diverse località italiane ed estere per suonare durante le novene nel periodo natalizio. Un tempo gli zampognari, per le loro prestazioni, non avevano contratti scritti e, per ricompensa, ricevevano solo un dono. Di solito erano chiamati da associazioni di commercianti che amavano accompagnare le vendite durante il periodo natalizio mentre l’affascinante musica delle zampogne risuonava per le vie.A Scapoli si può visitare un museo dove sono esposti vari tipi di zampogne.

Letteratura di viaggio

Ecco che cosa scrive, nell’opera Viaggio in Abruzzo, Francesco Jovine: “Dovunque vadano gli Agnonesi trovano la voce delle loro campane; una voce inconfondibile, calda, generosa, di cui i fonditori di Agnone conoscono da sette secoli il segreto”.
Panorama di Scapoli dalla campagna circostante.
Un costruttore di zampogne nel suo laboratorio.
Una coppia di zampognari.