Antiche civiltà

Per un viaggiatore appassionato come te un itinerario archeologico non può mancare. La Regione Marche è disseminata di “siti” archeologici. Molti musei marchigiani custodiscono reperti che ci permettono di compiere viaggi nel lontano passato. Fra questi il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, ad Ancona, che può essere definito “il museo dei musei”. Non perderti la visita di un luogo così interessante!

A Suasa

Se desideri comprendere come e dove si svolgeva la vita secoli e secoli fa raggiungi il Parco Archeologico Città Romana di Suasa, a Ovest di Ancona, nei pressi del fiume Cesano. Gli scavi in questa località, cominciati a partire dal 1987, hanno portato alla luce i resti dell’anfiteatro romano, uno dei maggiori delle Marche, e del “foro”, il centro economico e commerciale dell’antica città chiamata Suasa Senonum. È stata scoperta anche una casa, la domus, di un’importante famiglia, i Coiedii, ricca di mosaici e pitture, che risale al II secolo d.C. Molti reperti provenienti dagli scavi sono custoditi nel Museo Archeologico di Castelleone di Suasa, bella cittadina a pochi chilometri di distanza.
Gli splendidi “bronzi dorati” del I secolo a.C., rinvenuti nel 1946 a Cartoceto, e custoditi nel Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola, in provincia di Pesaro-Urbino.
Pugnale con fodero del 580-520 a.C. ritrovato nella necropoli di Sirolo.
I primi utensili degli uomini primitivi erano costruiti con la selce, una roccia costituita soprattutto da quarzo.
Il sito archeologico di Suasa.
Una sala del Museo Archeologico Nazionale delle Marche.

Sul fiume Potenza

A pochi chilometri a Nord di Macerata si trova un piccolo paese, Villa Potenza, sul fiume che ha lo stesso nome. Qui sorgeva la città romana Helvia Rìcina, distrutta dai Visigoti nel V-VI secolo. Nell’abitato potrai vedere le vaste rovine di un teatro del II secolo e numerosi ruderi di edifici romani trovati per caso nel fiume.

Gli animali di Collecurti

A Collecurti, nel Comune di Serravalle di Chienti, in provincia di Macerata, quasi al confine con l’Umbria, i paleontologi hanno rinvenuto fossili risalenti a 900 000 anni fa! Si tratta soprattutto di grandi vertebrati simili a quelli esistenti attualmente: cervi, buoi, orsi ecc. Tra i fossili vi sono anche due specie di animali appartenenti alla famiglia dei “canidi” (i cani e i lupi) e un piccolo roditore. Ma l’elemento più strano di Collecurti è un altro: sono stati trovati anche fossili di animali che oggi vivono solo nella fascia tropicale della Terra! Quindi si presume che, almeno per un certo periodo, in questa zona il clima fosse molto caldo. Inoltre vi doveva essere qualche lago, come testimonia la presenza di scheletri di ippopotami, la cui vita è strettamente legata all’acqua. Il “raffreddamento” del clima sulla Terra, avvenuto circa 700 000 anni fa, secondo i reperti trovati, ha permesso successivamente, nella stessa zona, la vita a specie di animali diversi, fra cui l’antilope.
Le rovine di Helvia Rìcina.
Uno scorcio di Collecurti.
Uno degli scavi di Collecurti.
Resti dello scheletro di un ippopotamo.