Cagliari: dalla costa… alla costa

Lasciata Cagliari e la zona d’acqua tra lo Stagno e il Golfo di Quartu Sant’Elena, il percorso continua in una zona pianeggiante lungo la fascia costiera per Villasimius. Si attraversano villaggi turistici, intervallati da qualche tratto rimboschito a pini ed eucalipti. Nei pressi di Solanas la strada sale su uno sperone roccioso, da cui si gode la vista di Capo Boi e, più lontano, di Capo Carbonara.
Il tratto di mare tra Capo Boi e Capo Carbonara è stato dichiarato Area Marina Protetta; di recente qui è stato avvistato un rarissimo esemplare di foca monaca, un tempo presente lungo le coste orientali dell’isola ed ora praticamente scomparsa.
A Villasimius, sul promontorio che si allunga sino a Ca po Carbonara, con spiagge bianche e scogli di granito grigio levigati dal mare, fai una puntata al piccolo porticciolo turistico dominato da una fortezza del Seicento. Dal porticciolo, nella bella stagione, partono quotidianamente escursioni intorno a Capo Carbonara, su battelli dal fondo trasparente che consentono di ammirare la bellezza e la ricchezza dei fondali.
Prosegui ora verso Nord per San Priamo e da qui l’itinerario ritorna verso Cagliari, attraverso la strada montuosa che s’inerpica sino al Passo del Colombaccio, da dove inizia la discesa verso la città. Siamo nel Sárrabus, caratterizzato dalla presenza delle suggestive guglie di granito del Massiccio dei Sette Fratelli, le cime maestose che sovrastano un territorio boscoso di lecci, castagni, olivastri e corbezzoli. La zona, dichiarata Parco Naturale, è abitata da aquile reali, cervi, cinghiali, e da un anfibio endemico dell’area, il geotritone sardo.
Capo Carbonara (sullo sfondo). Tutta l’area è un parco marino protetto.
Il geotritone sardo, detto volgarmente cani de aqua (cane d’acqua).
Isola dei Cavoli (dal nome sardo cavulu, che significa granchio).
In un fondale di 10 metri, nei pressi dell’Isola dei Cavoli, è posta la Madonna del Naufragio, realizzata in un blocco di roccia vulcanica dallo scultore Pinuccio Sciola.