Centrali idroelettriche, un percorso… “energetico”

Per favorire lo sviluppo industriale nel XX secolo, nel Nord del Veneto sono state costruite numerosissime centrali idroelettriche che sfruttano le acque dei fiumi e dei laghi alpini e dolomitici. Ti proponiamo un percorso che alterna alle bellezze naturali l’interesse per le grandiose opere idroelettriche tra il corso del fiume Piave e il Lago di Santa Croce.
Se ti trovi a Cortina d’Ampezzo, potrai vedere (ed eventualmente visitare) numerose centrali idroelettriche, come la piccola centrale di Campo di Sotto. Pensa che questa centrale funziona in maniera automatizzata e viene telecomandata addirittura da Parma! La più importante centrale idroelettrica è quella di Soverzene (in provincia di Belluno), costruita nel 1951. Comprende anche numerosi edifici adibiti a uffici, magazzini e abitazioni per i lavoratori. Queste costruzioni sono state realizzate “a gradoni”, in modo da inserirsi armoniosamente nell’ambiente circostante.
Il Lago di Santa Croce (Vicenza) è sbarrato dalla centrale di Nove, dove potrai vedere tre generazioni di centrali. La prima, del 1914, non è più in funzione. La seconda, costruita nel 1925, è tuttora funzionante e affianca la parte costruita nel 1970. Da Vittorio Veneto, in direzione Cordignano (Treviso), si raggiunge la centrale di Caneva che risale al 1927. La sala macchine ricorda quasi un tempio greco.
Il Lago di Santa Croce.
La sala macchine della centrale idro elettrica di Soverzene con il soffitto affrescato.
La facciata della centrale idro elettrica di Caneva.
Panoramica aerea della centrale idro elettrica di Caneva.