Da Trento verso nord, seguendo l’Avisio

Se da Trento risali verso Nord, dopo pochi chilometri incontri il torrente Avisio il cui lungo corso ti porterà fino alla regina delle montagne trentine, la Marmolada. Risalendolo potrai capire perché queste terre hanno da sempre colpito la fantasia degli uomini che hanno creato intorno ad esse delicate leggende.
Il primo tratto del tuo itinerario procede lungo la Val di Cembra, dove il torrente scorre in un solco profondo centinaia di metri. Al di sopra la valle si apre in ampi terrazzi ricoperti da vigne e frutteti e in alto domina il bosco in cui si mescolano abeti e larici. È curioso, mentre viaggi, vedere sull’altro versante della valle strade e paesi che ti sembrano vicinissimi, ma irraggiungibili. A Segonzano devi fermarti per vedere gli “omeni”, le famose piramidi di terra che si levano tra gli alberi sul fianco di una valletta solitaria. Giallastre, collegate tra loro da sottili creste di terra, protette da enormi massi che fanno loro da cappello, in certe ore del giorno la luce del Sole le rende simili a un castello delle fate.
Una leggenda narra che dei folletti frequentavano le foreste della valle, finché un giorno furono pietrificati in colonne di terra per punizione per la loro noncuranza. Superato il Lago artificiale di Stramentizzo arrivi all’imbocco della Val di Fiemme, la sede dell’antica “Magnifica Comunità” che raccoglieva i sei comuni più importanti della valle a cui era affidato il compito di tutelare il territorio pur sfruttandone le risorse.
La Val di Cembra.
Le piramidi di terra di Segonzano.
La Val di Fiemme.
Da Cavalese la valle si snoda tra i massicci del Monte Corno e del Latemar a Nord, e la Catena dei Lagorai a Sud. Sulle pendici ricoperte di neri boschi di abeti spicca qua e là il verde luminoso dei pascoli, dove ancor oggi si pratica l’allevamento e la raccolta del foraggio. Sopra i boschi si levano creste e ripide pareti, che cambiano colore sotto la luce del Sole. A Predazzo potrai scoprire tutto sulle rocce che compongono queste montagne, visitando il Museo Civico di Geologia. Il museo possiede anche una straordinaria collezione di fossili delle Dolomiti: il suo pezzo forte è una grande lastra di pietra su cui sono impresse le impronte di ben 33 pesci vissuti 270 milioni di anni fa. Se poi vuoi vedere minerali e fossili nel loro ambiente naturale sali al Doss Cappèl o percorri il Sentiero geologico della Bedovina.
Dopo Predazzo entri in Val di Fassa, uno dei luoghi più amati dagli appassionati della montagna, sia in inverno che in estate. Moena, Vigo, Campitello sono importanti località turistiche. Da Pozza di Fassa partono gli itinerari più suggestivi verso il Catinaccio e la Valle del Vajolet; da Canazei, alla fine della valle, ti si apre davanti un arco di montagne da favola: la Marmolada, il Sassolungo, le Torri del Sella e il Sasso Pordoi, insomma i giganti delle Dolomiti e, se vuoi provare a salire, puoi trovare percorsi adatti a tutte le capacità.
Predazzo vista dalla Catena dei Lagorai.
Seggiovia che risale la Marmolada.
La Marmolada.
Panorama del Gruppo del Sella.
La Val di Fassa.