Enna, la villa dei mosaici

Nella provincia di Enna, a circa 5 chilometri dalla bella cittadina di Piazza Armerina, sulla strada per Barrafranca in direzione Sud, immerso in un ambiente suggestivo, potrai scoprire un edificio “magico” che ti riporterà ai secoli in cui la Sicilia era una prestigiosa provincia dell’Impero Romano. Si tratta di ciò che è rimasto della splendida Villa del Casale, la residenza di un ricco patrizio costruita tra il III e il IV secolo d.C. Successivamente, la villa fu utilizzata anche dagli Arabi, fino a che non venne completamente sommersa da una terribile alluvione. Fu proprio questo disastro, però, a permettere che i resti dell’edificio sopravvivessero nel tempo mantenendo intatti i magnifici pavimenti di mosaico, unici al mondo. La villa si estende su tre livelli costruttivi ed è composta da oltre 40 ambienti tra stanze e cortili, quasi tutti decorati da mosaici.

Le terme

Poco dopo l’ingresso, seguendo il percorso sulla sinistra, accedi alle sale delle terme: attraversa i praefurnia, dove si scaldava l’acqua, e i calidaria, specie di saune, dove il calore prodotto da fuochi accesi nei bracieri (recipienti per tenere le braci) proveniva dal pavimento rialzato. Appena oltre, puoi visitare il tepidarium, dove ci si poteva immergere in acque tiepide, e il frigidarium, con piscine d’acqua fredda de corate sempre a mosaico, con figure di animali marini. Dall’ultimo salone delle terme, che forse ospitava una palestra ed è decorato con scene di corsa, passando attraverso una piccola stanza, puoi raggiungere il cortile centrale della villa, il peristilio, circondato da colonne di marmo, con una grande vasca al centro.

Pianta della Villa del Casale.
Un percorso turistico, su passerelle rialzate, permette di ammirare dall’alto le decorazioni dei pavimenti della villa romana.
Decorazioni dei pavimenti.
Il peristilio della villa.

I mosaici

Seguendo sulla sinistra il bel porticato del peristilio, in fondo al cortile, trovi un lungo corridoio detto Ambulacro della grande caccia. Il mosaico sul pavimento rappresenta la cattura e il trasporto di animali selvaggi via mare ed è ricco di particolari straordinari. Ritornando nel grande peristilio, alla tua sinistra si aprono due stanze. La prima, in particolare, ti sorprenderà: è divisa in due ambienti ed è chiamata la Stanza delle Dieci Ragazze perché il suo mosaico rappresenta un gruppo di fanciulle… decisamente atletiche, tutte impegnate in vari sport. Nella stanza accanto, chiamata la Diaeta di Orfeo, il mosaico celebra il racconto mitologico di Orfeo che con la sua musica poteva incantare gli animali.
Da questo punto puoi andare a zonzo scoprendo a poco a poco gli altri ambienti della villa, tra i quali puoi ammirare mosaici di piante, fiori e antichi eroi come Ercole.

Gli animali raffigurati nei mosaici sono tigri, cammelli, elefanti: la scena di caccia si svolgeva in Africa dove gli animali venivano catturati; da lì erano trasportati a Roma per i giochi del circo, durante i quali spesso venivano uccisi.
La Stanza delle Dieci Ragazze: le ragazze giocano a palla, lanciano il disco, o si allenano con i pesi, ma soprattutto sembrano modernissime perché indossano dei costumi a due pezzi uguali ai bikini di oggi!