In tutto il Trentino-Alto Adige potrai trovare, in diversi momenti dell’anno, feste o riti legati alla cultura contadina o alla montagna, che si sono tramandati attraverso i secoli. Sono sfilate che si tengono in momenti particolari come la vendemmia o il ritorno degli animali dagli alpeggi; allegre feste come i Carnevali con danze in costume ottocentesco o tradizionale; riti antichi per scacciare il male dalla comunità o per salutare la fine dell’inverno, usanze legate alla religiosità popolare, di cui sono spesso protagonisti i bambini. Sono veramente tante le occasioni per scoprire la cultura popolare di questa Regione e per invitarti a conoscerle te ne presentiamo alcune che sono particolarmente suggestive. Uno dei momenti dedicati ai bambini è il mese di dicembre, in attesa del Natale. In Trentino c’è la festa di Santa Lucia e in Alto Adige quella di Santa Klaus in cui si offrono giocattoli e dolci. Nella zona trentina c’è un’usanza particolare: la “Stela”. Alcuni bambini costruiscono una stella cometa fissata ad un bastone e girano di casa in casa, mascherati da Re Magi cantando antiche cantilene e ricevendo in cambio piccoli regali. Tra gennaio e febbraio ci sono innumerevoli feste che celebrano la fine dell’inverno e compiono riti di buon augurio per l’arrivo della primavera. Oggi spesso si confondono con il Carnevale, perché in essi sono presenti maschere tradizionali o personaggi vestiti in modo curioso e colorato.
In Val di Fassa si fanno sfilate con i costumi locali e le antiche maschere in legno, le Mèscres; a Campitello da non perdere sono le ”Fantajies Ladines en mèscra”: sfilano i Bufòns, i Lachè e i Mascarons assieme alle Mèscres a Bel (maschere con vestiti sontuosi ed eleganti) e alle Mèscres a Brut (maschere brutte che impersonano anche negli abiti i valori più negativi della società rurale di un tempo). In Val di Fiemme (Valfloriana) un lungo corteo di personaggi con maschere di legno e costumi sgargianti, i Matoci, scende di villaggio in villaggio per incontrarsi sulla piazza principale di Casatta dove si tiene un gran ballo. Per raggiungere la meta, i “Matoci” devono superare una serie di ostacoli e vengono accolti in paese dalle maschere guidate dagli “Arlecchini”.
Il Carnevale di Termeno.
Una sfilata in costume in Val di Fassa.
Bambino che sfila in costume.
Nella Valle di Trafoi, a Prato allo Stelvio, nel periodo di Carnevale le “Zussln”, le streghe, corrono attraverso il paese per cacciar via l’inverno. Più numerose sono le streghe, prima se ne andrà l’inverno e migliore sarà il raccolto. Anche il fuoco, simbolo di purificazione e di rinnovamento è presente spesso nelle feste tradizionali. Col fuoco si ripulivano i campi prima della nuova semina o si eliminava l’erba vecchia rinsecchita dall’inverno, per far crescere quella nuova. Il fuoco è il protagonista in Val Rendena e in Val di Non, dove si accendono grandi falò per “bruzar el carnassal”; in Val Venosta, dove la prima domenica di Quaresima si accendono fuochi sulle colline e si lanciano dalle rupi più alte dischi di legno infuocati; falò si accendono su tutte le montagne in occasione della festa di San Giovanni, il 24 giugno, e dischi infuocati vengono lanciati verso la valle come invito al Sole della breve estate alpina.
Gli animali sono protagonisti di grandi sfilate quando salgono o scendono dai pascoli estivi. Così a Cavalese una sfilata festeggia la “desmontega de le caore”, il ritorno delle capre dagli alpeggi, con gli animali più belli ornati di fiori e campanacci e la stessa festa a Predazzo vede protagoniste le mucche.
A Merano, in autunno, si tiene invece una grande sfilata in costume con carri addobbati e musica che ha come protagonista l’uva, il prodotto più importante delle valli meranesi.
Un ruolo particolare in Alto Adige hanno le bande musicali che dalle valli scendono nella conca di Bolzano o Bressanone, spesso accompagnate da gruppi di danzatori in costume tradizionale, e sfilano per le vie della città eseguendo i brani più popolari dei loro repertori.
Un grande falò in Val di Non.
Una banda musicale trentina.
La festa dell’uva a Merano si tiene la seconda domenica di ottobre.