Gorizia, città di confine
All’incrocio di Corso Verdi con Via Oberdan svolta a destra e raggiungi Piazza della Vittoria, dove sorge la Chiesa barocca di Sant’Ignazio, iniziata nel 1654 e conclusa un secolo dopo. La scenografica facciata in marmo è arricchita da nicchie che accolgono le statue di Sant’Ignazio al centro, San Giuseppe a sinistra e San Giovanni Battista a destra. L’interno, a navata unica con cappelle laterali, conserva preziosi altari scolpiti e il grande affresco settecentesco La Gloria di Sant’Ignazio.
Percorri ora Via Rastello fino a Piazza Cavour: sulla sinistra vedrai il Duomo, sulla destra la Porta Leopoldina, aperta nelle mura, che dà accesso al Borgo del Castello, la “terra superiore”, in cui si svolgevano le funzioni amministrative e giudiziarie ai tempi della Contea. All’interno del Borgo è di particolare interesse la Chiesa tardo-gotica di Santo Spirito, edificata tra il 1398 e il 1414 e restaurata nel 1988. Nelle vicinanze sorge il bel Palazzo seicentesco dei Conti Formentini, oggi sede dei Musei Provinciali assieme alle Case Donrberg e Tasso.
Il Castello, semidistrutto durante la prima guerra mondiale, fu ricostruito negli anni trenta del Novecento.
La costruzione, che accorpa strutture di epoche diverse (il duecentesco Palazzetto dei Conti e il quattrocentesco Palazzo degli Stati Provinciali), è un “Museo del Medioevo goriziano”. Al piano terra del Palazzetto dei Conti trovano posto la sala da pranzo e la cucina con arredi tardo-medievali. Il primo piano del Palazzo degli Stati Provinciali ospita la Sala del Conte e la Sala della Musica, con copie di strumenti medievali; al secondo piano si trova il Granaio, un’interessante sala didattica con moderne postazioni multimediali.
Verso il confine
Il Convento di San Francesco, dei primi anni del XIV secolo, conserva ancora il chiostro e la cappella dedicata a Sant’Antonio nel 1825. Di fronte puoi ammirare Palazzo Strassoldo-Villanova, dimora dei Borbone di Francia fino al 1830 e, sul lato orientale della piazza, il cinquecentesco Palazzo Lantieri.
Imbocca ora Via d’Alviano che collega il cuore di Gorizia con la Casa Rossa, la frontiera internazionale con la Slovenia.
A sinistra dell’area della frontiera si apre Via Giustiniani; percorrila fino a Via Rafut: segnalata da una targa, vedrai la casa natale dello scienziato Carlo Rubbia, Premio Nobel per la fisica nel 1984.