I castelli lungo la Valle dell’Adige

Lungo la Valle dell’Adige nel corso dei secoli sono passati proprio tutti: popolazioni preistoriche, eserciti romani, orde di barbari, imperatori germanici diretti a Roma, mercanti e viaggiatori. Non erano sempre ospiti graditi e, per difendersi, ben presto i villaggi si dotarono di fortificazioni. Verso il Mille cominciò la costruzione dei castelli veri e propri, residenza della famiglia più importante del luogo o fortezza che sorvegliava un punto di passaggio strategico. Il tuo itinerario parte da Nord, a Mezzocorona, dove potrai ammirare due castelli molto diversi: i ruderi del Castello di San Gottardo e l’imponente edificio di Castel Firmian. Il primo, che risale al XII secolo, è un piccolo forte mimetizzato nella roccia sul confine tra l’area italiana e quella tedesca, quasi una torre di avvistamento. Il secondo, costruito nel Quattrocento da Nicolò Firmian intorno a una torre più antica, è una splendida residenza signorile che del castello conserva solo i camminamenti di ronda e un tratto di muro merlato.
Poco più a Sud, appena fuori San Michele al l’Adige, un bel centro che conserva interessanti monu men ti, trovi il Castello di Monreale dal profilo merlato veramente insolito ed elegante che si staglia contro il verde della montagna. Il retro, su cui si alza una massiccia torre esagonale, ti rivelerà, però, la sua vera origine: era una fortezza posta a controllo dell’Adige.
Le rovine del Castello di San Gottardo.
Il Castello di Monreale: sul cortile interno si affacciano eleganti sale e la cappella privata.
Superata Trento entri nella Val Lagarina, questo è il nome della valle dell’Adige a Sud della città, lungo la quale sorgevano ben 29 fortificazioni. Lungo la statale 12, nel punto in cui la strada incrocia quella che scende dagli altipiani di Folgaria e Lavarone, ben due castelli difendevano i confini del Principato di Trento.
Il primo che incontri è Castel Beseno, costruito sulla cima di una collina. Il nucleo più antico risale al XII secolo. Nel Cinquecento, dopo che un incendio lo aveva fortemente danneggiato, fu ricostruito con l’aspetto attuale. Il castello spicca da lontano con la sua mole impressionante e appare come una vera cittadella inespugnabile.
Oltre il Rio Cavallo, sulle rocce ai limiti di un’antica frana, c’è Castel Pietra, prima difesa contro gli eserciti che venivano da Sud; una grande muraglia dotata di una pesantissima porta di ferro chiudeva la strada lungo il fiume e fu distrutta dall’esercito di Napoleone.
Prose guendo verso Sud, quasi al confine con il Veneto, protetta da robuste mura e circondata da verdi vigneti, spicca la bianca sagoma del Castello di Avio, con la sua possente torre centrale, uno dei più antichi e contesi di questa zona. Il castello viene nominato per la prima volta in un documento del 1053 e per secoli è appartenuto a una delle famiglie più potenti del Trentino, i Castelbarco. È stato, poi, proprietà dei Veneziani, di Massimiliano d’Asburgo e del Principato di Trento prima di tornare ai proprietari.
Castel Beseno è il più grande edificio fortificato extraurbano del Trentino. Superata la porta d’ingresso, una serie di vicoli conduce attraverso i cortili interni fino al Cortile d’onore su cui si affacciano le abitazioni.
Cortile d’onore su cui si affacciano le abitazioni.
Castel Pietra si erge su di uno spigolo di roccia dove, in epoca lontanissima, si arrestarono i massi di un’enorme frana.
Il Castello di Avio nel 1977 è stato ceduto al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), a cui si deve il lavoro di recupero dell’intero complesso.