I contadini dell’Appennino

Vuoi fare un tuffo in un mondo sconosciuto? Scoprire come si fa il formaggio? Assistere alla tosatura delle pecore o vedere come si tiene pulito un bosco? Basta che ti allontani di pochi chilometri dalla costa seguendo la statale che da Chiavari risale verso l’Appennino. Troverai tre valli bellissime, Sturla, Graveglie e Aveto, dove per secoli i contadini hanno lavorato nei pascoli, nei boschi e sui fianchi delle montagne nel più completo rispetto per la natura. Così sono stati costruiti i terrazzamenti per la coltura della vite e dell’ulivo, ripuliti i terreni per creare prati e pascoli, sottoposti a cure costanti i castagneti e le faggete che ancora oggi danno i loro frutti in cambio di un duro lavoro.
Un castagneto (bosco di castagni) per mantenersi in buona salute deve essere curato e ripulito. Per questo alla fine dell’inverno si eliminano i rami danneggiati o le piante malate che diventano legna da ardere e si raccolgono foglie e ricci che vengono bruciati sul posto. La cenere sparsa sul terreno è un buon fertilizzante. Nei piccoli centri o nelle cascine molte persone si dedicano ad antichi mestieri artigianali e mantengono vive le tradizioni, come la raccolta del fieno. L’erba dei prati, falciata, fatta essiccare sul terreno e poi ammucchiata nei “barchi”, i tipici fienili dal tetto di paglia, è l’alimento per il bestiame.
Un castagneto durante la pulizia.
La tosatura delle pecore.
La lavorazione del formaggio
La raccolta del fieno.