I doni della terra
La strada dell’olio
Spostandoti verso Foligno, ecco Trevi, una piccola città disposta con curiosa forma a chiocciola nel verde di un colle di ulivi. È considerata “capitale delle città dell’olio”, per il suo olio extravergine dal gusto delicato e finissimo. Qui potrai visitare il Museo della civiltà dell’ulivo nell’ex Convento di San Francesco.
Spello si trova sulla “Strada dell’Olio” che da Assisi arriva a Giano del l’Um – bria attraverso Foligno, Tre vi, Campello sul Clitunno, Ca stel Ritaldi.
Nella prima domenica di febbraio durante la Sagra della bruschetta, fra canti e balli popolari, si degusta l’olio della nuova annata su croccanti fette di pane abbrustolite o anche su tenere insalate, su asparagi o delicati legumi, in particolare lenticchie.
La strada dell’olio prosegue fino a Foligno, al centro della Val Topina, caratterizzata da frutteti e orti ordinati e ben curati.
Gli orti della Val Topina danno prodotti originali come i fagioli di Cave “a destra”, i “gobbi” (cardi) “sotto”, i pomodori a cuore “sopra”, che si possono trovare anche nel mercatino di Piazza delle Erbe.
Sagre e cibi di campagna
Nella seconda settimana di ottobre, a Trevi si svolge la Sagra del sedano nero, un ortaggio davvero “speciale”, considerato il miglior sedano d’Italia. È diverso da tutte le altre varietà perché di grandi dimensioni e con polpa più abbondante. Durante la Sagra si può gustare il sedano nero in pinzimonio (cioè intinto crudo nell’eccellente olio locale) o in parmigiana, un piatto a base di sedano, pasta, uova, pan cetta, formaggio.
Uve e altri frutti
A Torgiano, a Palazzo Graziani-Baglioni, ha sede un interessante Museo del vino, che raccoglie oggetti legati alla produzione del vino, dall’antichità fino ai giorni nostri, e una ricca collezione di ceramiche, libri e stampe.
Per continuare questo “viaggio” alla scoperta dei doni della terra umbra, devi sapere che nelle campagne del – l’Ap pennino umbro esistono ancora piante da frutto “rare”, le ultime della loro varietà, dimenticate e isolate in qualche podere, orto o convento. Per questo non sarà facile “scovarle” durante i tuoi itinerari; tuttavia, se ti rechi a San Lorenzo dei Lerchi, nel comune di Città di Castello, potrai visitare “Il giardino degli alberi perduti” che ospita quasi quattrocento di queste piante rare e dai nomi curiosi, come la mela muso di bue o il fico permaloso!