I doni della terra

L’itinerario che ti attende seguendo la “traccia degli ulivi e dell’olio”, ti porterà a conoscere i prodotti dei generosi terreni dell’Umbria. Il paesaggio umbro è testimonianza del legame stretto della coltura dell’ulivo con la vita, la cucina, le abitudini della gente. Se ti trovi in Umbria il 18 e il 19 novembre, in molti Comuni puoi partecipare alla manifestazione “Frantoi aperti”. Nell’occasione, puoi visitare i frantoi, degustare l’olio appena prodotto, apprezzarne profumi, sapori, caratteristiche e gustare menù realizzati dai migliori cuochi della regione.
Ulivi nei pressi di Assisi
Ulivi sul Lago Trasimeno.

La strada dell’olio

A Torgiano, un antico borgo nell’ampia Valle Umbra a Sud di Perugia, vedrai colline ricoperte di uliveti e di vigneti da cui si ricavano oli e vini di ottima qualità. Nel Museo dell’Ulivo e dell’Olio, situato nello storico centro medievale, potrai conoscere tutto su questo prodotto attraverso ben dieci sale che presentano le caratteristiche dell’ulivo, le varietà più coltivate in Umbria, le tecniche di coltura e di produzione dell’olio e una ricca documentazione sulle macchine olearie. Il percorso nel Museo presenta anche l’olio nei suoi diversi usi (alimentazione, illuminazione, riscaldamento, medicina…) e si conclude con i proverbi e i modi di dire popolari sull’olio.
Spostandoti verso Foligno, ecco Trevi, una piccola città disposta con curiosa forma a chiocciola nel verde di un colle di ulivi. È considerata “capitale delle città dell’olio”, per il suo olio extravergine dal gusto delicato e finissimo. Qui potrai visitare il Museo della civiltà dell’ulivo nell’ex Convento di San Francesco.
Spello si trova sulla “Strada dell’Olio” che da Assisi arriva a Giano del l’Um – bria attraverso Foligno, Tre vi, Campello sul Clitunno, Ca stel Ritaldi.
Nella prima domenica di febbraio durante la Sagra della bruschetta, fra canti e balli popolari, si degusta l’olio della nuova annata su croccanti fette di pane abbrustolite o anche su tenere insalate, su asparagi o delicati legumi, in particolare lenticchie.
La strada dell’olio prosegue fino a Foligno, al centro della Val Topina, caratterizzata da frutteti e orti ordinati e ben curati.
Gli orti della Val Topina danno prodotti originali come i fagioli di Cave “a destra”, i “gobbi” (cardi) “sotto”, i pomodori a cuore “sopra”, che si possono trovare anche nel mercatino di Piazza delle Erbe.
Una sala del Museo della civiltà dell’ulivo a Trevi.

Sagre e cibi di campagna

A Est di Torgiano si trova Spello. Seguendo la direzione di Bettona si passa da Cannara, “capitale” della cipolla, dalla forma rotonda e dalla buccia di un bel rosso intenso. La polpa dolce e digeribile è alla base di molti piatti regionali: parmigiana alla cipolla, salsiccia del cipollaro, frittate e crostate con la cipolla… Se capiti a Cannara a metà settembre, durante la Sagra di questo rinomato ortaggio, potrai gustarli… insieme a un buon gelato alla cipolla!
Nella seconda settimana di ottobre, a Trevi si svolge la Sagra del sedano nero, un ortaggio davvero “speciale”, considerato il miglior sedano d’Italia. È diverso da tutte le altre varietà perché di grandi dimensioni e con polpa più abbondante. Durante la Sagra si può gustare il sedano nero in pinzimonio (cioè intinto crudo nell’eccellente olio locale) o in parmigiana, un piatto a base di sedano, pasta, uova, pan cetta, formaggio.
La cipolla di Cannara si semina a marzo, si raccoglie tra luglio
e agosto e viene lasciata ad asciugare nel campo. Dopo la pulizia e la selezione, le cipolle vengono legate in trecce, dette “mazzocchi”, pronte per la vendita.
Alle spalle di Foligno, nella zona di Colfiorito, si coltivano le patate rosse, con la buccia rossa e la polpa di un giallo forte, farinosa e saporita, ottime per la preparazione degli gnocchi.

Uve e altri frutti

A Ovest di Trevi, nella zona di Montefalco e Castel Ritaldi, si producono vini di ottima qualità come il Montefalco e il Sagrantino. A fine settembre a Castel Ritaldi si svolge la Festa della vendemmia che rievoca una tradizione ottocentesca legata alla raccolta dell’uva; per l’occasione nella piazza principale sfilano carri “a tema” legati all’uva e, fra canti e musiche popolari, si possono degustare particolari dolcetti al mosto, impastati cioè con il succo ottenuto dalla pigiatura dell’uva prima che si trasformi in vino.
A Torgiano, a Palazzo Graziani-Baglioni, ha sede un interessante Museo del vino, che raccoglie oggetti legati alla produzione del vino, dall’antichità fino ai giorni nostri, e una ricca collezione di ceramiche, libri e stampe.
Per continuare questo “viaggio” alla scoperta dei doni della terra umbra, devi sapere che nelle campagne del – l’Ap pennino umbro esistono ancora piante da frutto “rare”, le ultime della loro varietà, dimenticate e isolate in qualche podere, orto o convento. Per questo non sarà facile “scovarle” durante i tuoi itinerari; tuttavia, se ti rechi a San Lorenzo dei Lerchi, nel comune di Città di Castello, potrai visitare “Il giardino degli alberi perduti” che ospita quasi quattrocento di queste piante rare e dai nomi curiosi, come la mela muso di bue o il fico permaloso!
Piatti di ceramica di Mastro Giorgio Andreoli (fine del XV e metà del XVI secolo)
esposte nel Museo del vino di Torgiano.
Il Sagrantino è prodotto da un vitigno che, secondo la tradizione, fu portato dalla Spagna da alcuni monaci francescani. Il nome deriva probabilmente da “sacro”, perché veniva usato per le celebrazioni religiose.
Fiori dello zafferano.