I parchi naturali dell’Appennino Ligure
Per conservare questi ambienti meravigliosi la regione ha istituito i parchi naturali dell’Appennino. Vieni a scoprirli con noi…
Il Parco Regionale del Monte Beigua (1287 m) si sviluppa sui crinali interni dell’Appennino tra Savona e Genova. È l’area protetta più vasta e ricca di biodiversità della Regione. Il territorio è vario e alterna lunghi crinali a estese praterie, foreste di faggi e pinete di pino mediterraneo. L’area è importante per la migrazione dei rapaci diurni e, inoltre, da alcuni anni ha visto il ritorno stabile dell’aquila reale. Tra la fauna terrestre, dobbiamo ricordare il lupo e i tipici ungulati appenninici: cinghiale, capriolo e daino.
La presenza dell’uomo è documentata fin dalla preistoria da moltissime incisioni rupestri e dalla famosa “strada megalitica” nella zona di Alpi cella (un tratto di sentiero la stricato e delimitato da gran di pietre di oscuro significato).
Il Parco Regionale dell’Antola è stato definito “una tra le zone più suggestive dell’entroterra genovese e dell’Appennino ligure”. L’area protetta presenta una notevole varietà di ambienti naturali: valli e vette panoramiche, boschi, pascoli e radure; versanti rocciosi a strapiombo, corsi e bacini ricchi d’acqua, che fanno da corona alla mole del Monte Antola; la montagna, che raggiunge i 1597 metri di quota, è nota per le incantevoli fioriture che ne colorano i versanti nelle diverse stagioni: narcisi, orchidee, genziane, gigli, ranuncoli, aquilegie.
Tra i borghi e i castelli della zona, numerosi e ricchi di fascino, il più celebre è il Castello della Pietra, in Val Vobbia, edificato intorno all’anno Mille tra due torrioni rocciosi: uno splendido esempio di architettura fortificata, le cui mura si confondono con le rocce circostanti.
Il Castello della Pietra in Val Vobbia.
Un ambiente vario dove, accanto al capriolo, al cinghiale e all’aquila, ha da poco fatto ritorno il grande predatore per eccellenza: il lupo. Interessanti le testimonianze lasciate dalla millenaria presenza dell’uomo, come la celebre Abbazia di Borzone, le cui origini risalgono forse al VI secolo d.C., o le più recenti miniere di Gambatesa, dove il recupero delle strutture abbandonate ha permesso di scoprire il mondo dei lavoratori che estraevano minerali.
Il piccolo Parco Regionale di Bric Tana, interamente compreso nel territorio comunale di Millesimo, è caratterizzato dalla presenza di numerosi e interessanti fenomeni carsici di superficie. Curiose guglie di calcare sovrastano il fiume Bormida, ergendosi dal verde dei castagneti, mentre numerose doline – conche a forma di ciotola – si aprono all’improvviso nel fitto del bosco o nel mezzo dei campi.
L’area protetta di Piana Crixia, al confine con il Piemonte, si trova in un ambiente collinare. Tra il verde delle coltivazioni affiorano aree di terreno impermeabile su cui lo scorrimento dell’acqua piovana produce solchi che tendono via via ad allungarsi e a ramificarsi (i calanchi). Un diverso fenomeno di erosione ha generato un fenomeno unico in Liguria: il “Fungo di Piana Crixia”, alto una quindicina di metri, formato da un gigantesco masso sorretto da una colonna di roccia friabile.