Il Parco Archeologico di Siracusa

Siracusa fu una delle prime colonie greche fondate nell’VIII secolo a.C. e divenne una vera potenza del Mediterraneo. Le testimonianze di questo straordinario passato si possono ammirare nel Parco Archeologico, che si trova nella parte più nuova della città, nel quartiere anticamente chiamato Neapolis, cioè “città nuova”. L’ingresso dell’area archeologica si trova in Viale Augusto. La tua visita ha inizio dal settore a destra dell’Ufficio Informazioni; è la zona delle “latomie”, dove potrai anche godere della vista di una vegetazione lussureggiante e di profumati giardini di agrumi. Le “latomie” erano le antiche cave di pietra, da cui i Greci ricavavano i blocchi per costruire gli edifici delle loro città. La più bella è la “Latomia del Paradiso”, dove tra alberi di magnolie e di aranci si aprono grandi grotte scavate dall’uomo, alte anche 20 metri. La più famosa è la grotta detta “Orecchio di Dionisio”, il cui ingresso ricorda la forma di un enorme orecchio e, al suo interno, il più piccolo rumore viene amplificato al massimo. Interessante la Grotta dei Cordari dove si producevano le corde sfruttando l’umidità, una condizione necessaria per ottenere la giusta tensione. Infine una piccola, ma suggestiva latomia è Santa Venera, trasformata in un giardino con piante rigogliose che si sviluppa attorno a un maestoso ficus.
La Latomia del Paradiso.
La grotta chiamata “Orecchio di Dionisio”.
Poco oltre le latomie puoi ammirare il Teatro greco, uno dei più grandi e famosi del mondo antico. Le gradinate dove sedevano gli spettatori sono interamente scavate nella roccia; dietro lo spazio della scena (palcoscenico), si estende uno stupendo paesaggio dalla campagna al porto.
Se attraversi la spianata di fronte al teatro scopri i resti di un grande monumento, lungo ben 198 metri: si tratta dell’Ara di Ierone II, cioè un immenso altare sul quale venivano sacrificati gli animali in onore degli dei. Un altro grande edificio del parco è l’Anfiteatro romano, che risale al I secolo d.C. Qui si svolgevano spettacoli ben diversi da quelli del Teatro greco: principalmente si trattava di combattimenti di gladiatori e scontri tra uomini e bestie feroci.
Conclusa la tua passeggiata nel parco, non puoi perderti una visita al Museo Archeologico Regionale intitolato all’archeologo Paolo Orsi, dove si trovano importanti reperti degli scavi effettuati in questa stessa area e nell’intera provincia. Il museo si trova in Viale Teocrito. Espone oggetti che risalgono alla Preistoria e interessanti vasi e statue del periodo greco: il pezzo più famoso è la statua di Venere Anadiomene, la dea che emerge dal mare.
Sui sedili dell’Anfiteatro romano si notano incisi i nomi segnaposto. Al centro c’è la piscina utilizzata per l’allagamento dell’anfiteatro dove spesso si svolgevano vere battaglie navali.
Nel Teatro greco, che poteva ospitare fino a 15000 spettatori, furono rappresentate le opere dei più famosi autori greci di tragedie. Anche oggi, ogni due anni, vi si tiene il “Festival del Dramma Antico”.

Il Teatro greco

Gli antichi Greci davano grande importanza al teatro perché ritenevano che le rappresentazioni teatrali servissero a educare i cittadini e a renderli migliori. Le “tragedie” erano rappresentazioni drammatiche con finale tragico. I protagonisti alla fine morivano, ma l’esempio delle loro storie doveva insegnare agli spettatori a non ripetere i loro errori. Nelle “commedie”, storie a lieto fine, ricche di battute e situazioni spiritose, venivano presi in giro i personaggi più in vista della società.