Il Parco Archeologico di Siracusa
Se attraversi la spianata di fronte al teatro scopri i resti di un grande monumento, lungo ben 198 metri: si tratta dell’Ara di Ierone II, cioè un immenso altare sul quale venivano sacrificati gli animali in onore degli dei. Un altro grande edificio del parco è l’Anfiteatro romano, che risale al I secolo d.C. Qui si svolgevano spettacoli ben diversi da quelli del Teatro greco: principalmente si trattava di combattimenti di gladiatori e scontri tra uomini e bestie feroci.
Conclusa la tua passeggiata nel parco, non puoi perderti una visita al Museo Archeologico Regionale intitolato all’archeologo Paolo Orsi, dove si trovano importanti reperti degli scavi effettuati in questa stessa area e nell’intera provincia. Il museo si trova in Viale Teocrito. Espone oggetti che risalgono alla Preistoria e interessanti vasi e statue del periodo greco: il pezzo più famoso è la statua di Venere Anadiomene, la dea che emerge dal mare.
Sui sedili dell’Anfiteatro romano si notano incisi i nomi segnaposto. Al centro c’è la piscina utilizzata per l’allagamento dell’anfiteatro dove spesso si svolgevano vere battaglie navali.
Nel Teatro greco, che poteva ospitare fino a 15000 spettatori, furono rappresentate le opere dei più famosi autori greci di tragedie. Anche oggi, ogni due anni, vi si tiene il “Festival del Dramma Antico”.
Il Teatro greco
Gli antichi Greci davano grande importanza al teatro perché ritenevano che le rappresentazioni teatrali servissero a educare i cittadini e a renderli migliori. Le “tragedie” erano rappresentazioni drammatiche con finale tragico. I protagonisti alla fine morivano, ma l’esempio delle loro storie doveva insegnare agli spettatori a non ripetere i loro errori. Nelle “commedie”, storie a lieto fine, ricche di battute e situazioni spiritose, venivano presi in giro i personaggi più in vista della società.