Tra Umbria e Marche, in un’area chiamata Altopiani di Colfiorito, si estende il più piccolo Parco regionale umbro, istituito nel 1995. Per raggiungerlo da Foligno, percorri la statale 77 fino al Valico di Colfiorito; imbocca quindi a sinistra la strada per Forcatura e ti troverai nel territorio del Parco, caratterizzato da sette conche, che furono antichi bacini d’acqua dolce, in parte bonificati dall’uomo, in parte asciugati naturalmente. La più interessante è la conca della palude, di forma tondeggiante ed estesa per circa cento ettari. Lo specchio d’acqua della palude è alimentato dalle precipitazioni atmosferiche; le sue acque defluiscono in un inghiottitoio naturale, detto “il Molinaccio”, nei pressi di un mulino diroccato. Nella palude, oltre agli estesi canneti, potrai scoprire molte specie di fiori rari, quali il giunco comune, le orchidee acquatiche, i giaggioli d’acqua e le ninfee. Nella palude di Colfiorito vive una ricca fauna acquatica: pesci come la tinca e l’anguilla; anfibi come il tritone punteggiato, il rospo, la raganella; piccoli rettili come il ramarro, la lucertola; uccelli come l’airone rosso, l’oca o l’anatra selvatica. Qui vive il tarabuso, un uccello a rischio di estinzione, e le rondini hanno un punto di sosta preferenziale, nel lungo viaggio verso i Paesi caldi dell’Africa.
Le ninfee dai grandi fiori rosati, che rimangono aperti solo durante il giorno, hanno le lunghe radici fissate sul fondale.
Nelle zone pianeggianti e collinari degli altopiani vengono praticate colture di tipo biologico di lenticchie, farro, legumi e alcune colture tipiche come la patata rossa.
La Chiesa di Santa Maria di Pistia si trova nell’area archeologica tra Colfiorito, Pieve Torina e Visso. Sotto il sito archeologico ci sono i resti di un villaggio dell’Età del Ferro (IX- VIII secolo a.C.).
Un airone rosso.
Una raganella.
Un ramarro.