Il tartufo, un tesoro nascosto

Un tipico dono dell’Umbria è il tartufo, una specie particolare di fungo sotterraneo conosciuto e apprezzato fin dall’antichità, che cresce spontaneamente accanto alle radici di alcuni alberi, in particolare querce, lecci, carpini, noccioli. La ricerca, la lavorazione e il commercio del tartufo rappresentano una risorsa molto importante per l’economia della Regione.
Di profumo penetrante e inconfondibile, il tartufo ha una colorazione che può variare dal nocciola al marrone scuro e al nero; le varietà migliori giungono a maturazione fra dicembre e marzo. Esistono però anche tipi di tartufo meno pregiati che crescono in primavera e in estate: sono i cosiddetti “scorzoni”.
A Norcia, come in tutta la Valnerina, troverai il tartufo noto come “Nero Pregiato di Norcia”. L’ultimo fine settimana di febbraio si tiene una rinomata mostra-mercato. Sono zone del tartufo nero anche il territorio di Spoleto, di Trevi, del Monte Martano e del Monte Subasio.
Il tartufo bianco giunge a maturazione fra ottobre e dicembre e trova il suo ambiente ideale nell’Alta Valle del Tevere, nei territori di Orvieto e di Gubbio.
Il tartufo nero non richiede cotture particolari: lo si pulisce ben bene, lo si pesta nel mortaio (assolutamente sconsigliato in Umbria “grattare” o tagliare a lamelle il tartufo!), e lo si gusta su piatti caldi.
Il tartufo bianco si consuma preferibilmente crudo.