La Valsugana

La Valsugana è racchiusa fra gli altipiani di Folgaria, Lavarone, Luserna e Vezzena e il versante meridionale della Catena dei Lagorai. I laghi di Lèvico e Caldonazzo e il loro emissario, il fiume Brenta, influenzano il microclima (cioè il clima locale di una zona geografica o di un ambiente) di questa vallata nella quale la costante umidità conferisce un colore particolarmente verde alla vegetazione. Un itinerario attraverso la valle parte da Civezzano, a pochi chilometri da Trento sulla Statale 47 della Valsugana. Il paese, molto vicino a Trento, nel Cinquecento fu coinvolto nel progetto di ristrutturazione della città voluto dal Cardinale Bernardo Clesio e a quest’epoca risale la bella Chiesa dell’Assunta. Poco oltre il paese incroci la strada che con una serie di ripidi tornanti sale al l’Altopiano di Pinè, ricco di laghi e di boschi tra i quali il Lago di Serraia, il Lago delle Piazze e il Lago delle Buse.
Proseguendo invece in Valsugana in breve arrivi a Pergine, il centro più importante dell’alta valle, adagiata ai piedi d’un castello medievale la cui fondazione risale al XII secolo. La cittadina ha un centro storico ricco di palazzi e monumenti che ricordano la sua grande importanza come centro di raccolta, lavorazione e commercio dei minerali estratti nelle Valli di Pinè e dei Mócheni. Certamente meritano una visita il Palazzo del Comune e la Pieve della Natività di Maria, i due edifici più importanti.
Il Lago di Lèvico.
L’Altopiano di Pinè.
Secondo la tradizione il Castello di Pergine è stato costruito dove già esisteva un insediamento militare romano.
Una piacevole passeggiata di un paio d’ore ti porta a quattro piccoli laghi immersi nel verde. Lungo il più grande, quello di Pudro, un sentiero attrezzato per la visita consente di ammirare l’avifauna (insieme degli uccelli che fanno parte della fauna di una zona) che lo popola e la grande varietà di fiori. Da Pergine si snoda la Valle dei Mócheni, verde angolo alpestre incastonato tra alte montagne, il cui ambiente naturale e abitativo è di grande interesse. La valle conserva ancora la lingua e i costumi originali delle popolazioni d’origine tedesca che qui si stabilirono nel Medioevo.
Proseguendo per una decina di chilometri lungo la statale arrivi al Lago di Caldonazzo, paradiso trentino per quello che riguarda gli sport acquatici: qui si praticano infatti vela, windsurf, pesca, canottaggio, sci d’acqua e, naturalmente, nuoto. Il lago è diventato un polo turistico di prima importanza; sulle sue rive molti campeggi attrezzati ospitano decine di migliaia di turisti ogni anno, in prevalenza belgi e olandesi, oltre, naturalmente agli abitanti di Trento che in estate salgono al lago per sfuggire alla calura della città.
Sulla sponda sud-occidentale trovi due borghi storici: Calceranica e Caldonazzo. Il primo è di origine romana e la piccola Chiesa di Sant’Ermete si dice sia stata costruita sui resti di un tempio pagano. Il secondo già nel Duecento era un centro importante come testimonia la Magnifica Corte, una casa-fortezza.
La Valle dei Mócheni.
Il Lago di Caldonazzo è chiamato “mare dei Trentini”.
Vele sul Lago di Caldonazzo.
La Chiesa di Sant’ErmeteCalceranica.