L’Aquila, alla scoperta della città

Il mistero… dei 99

Parti dalla Stazione Ferroviaria, imbocca Via Tancredi da Péntima e raggiungi Porta Rivera, uno dei più suggestivi ingressi alla città.Ti troverai in una tranquilla piazzetta dove è situata la piccola Chiesa di San Vito, con due meridiane e un portale romanico.
Di fronte scoprirai la straordinaria Fontana delle 99 Cannelle, disposta su tre lati di una parete di pietra a scacchi bianchi e rosa.Ammira la fila dei 99 mascheroni uno diverso dall’altro dai quali zampilla l’acqua che poi si versa nella doppia vasca sottostante. Un tempo la fontana era usata come lavatoio pubblico. Costruita nel 1272, fu ampliata nel 1582 e ristrutturata dopo il terremoto del 1703. Ora imbocca Via San Iacopo e continua lungo Via Fontesecco. Gira a destra: nella Via Sassa troverai il Monastero della Beata Antonia, del Quattrocento. L’interno è diviso in due zone, una per i fedeli e una per le suore. Ammira gli affreschi e il coro di legno con 99 seggi. Attraverso Via Cesura raggiungi la bella Piazza Santa Maria di Roio, dove si affacciano tre edifici: la chiesa, realizzata nel XIII secolo e ricostruita, con le stesse pietre, nel XVIII secolo; il Palazzo Persichetti, del Settecento, con l’artistica facciata barocco; il Palazzo Rivera, con un grande portale sormontato da una balconata di ferro.Ecco tre itinerari da percorrere a piedi che ti permetteranno di conoscere e apprezzare i tesori de L’Aquila.
Alcune botteghe quattrocentesche delle Cancelle.
Percorri la Via di Roio fino a Piazza del Duomo. Il Duomo, intitolato ai Santi Massimo e Giorgio, eretto nel XIII secolo, fu ricostruito dopo il terremoto del 1703. Sulla piazza si affacciano il Palazzo delle Poste e la Chiesa di Santa Maria del Suffragio. Alle spalle di quest’ultima, in Via Simeonibus, troverai un interessante edificio quattrocentesco, detto le Cancelle: per fare spazio al Palazzo delle Poste, fu completamente “smontato” dalla piazza alla fine dell’Ottocento e ricostruito. È un insieme di botteghe affiancate, con archi e banchi per l’esposizione delle merci, con scalette di legno che conducevano alle abitazioni al piano superiore. Raggiungi il vicino Corso Federico II e imbocca Via del Grifo. Qui troverai Palazzo Centi, di architettura barocca, sede della Regione, e la Chiesa di Santa Giusta, la più antica della città. All’interno ammira l’Altare Maggiore, il coro di legno, e l’organo del XV secolo.
Imbocca Via San Michele, svolta a sinistra in Viale di Collemaggio e raggiungi la Chiesa di Santa Maria di Collemaggio, la più bella e imponente della città. Costruita nel 1287, nel 1294 fu sede dell’Incoronazione del Papa Celestino V, divenuto poi santo. La facciata rettangolare, tipica dell’architettura aquilana, presenta un disegno geometrico e armonioso realizzato in pietra bianca e rosa. È divisa in una parte superiore, abbellita da un rosone, e in una inferiore, con due rosoni più piccoli e tre portali. Quello centrale, splendido, è decorato con mensole e nicchie. Delle statue che vi erano collocate ne sono rimaste solo alcune. Sull’angolo destro c’è il torrione ottagonale che costituiva la base del campanile, demolito nel 1880 e ricostruito sulla sinistra dell’abside. L’interno a tre navate è suggestivo. Il pavimento della navata centrale richiama la facciata.
Il rosone della Chiesa di Santa Giusta con una cornice floreale e 12 telamoni.
Il portale centrale della Basilica di Santa Maria di Collemaggio.

Una Basilica preziosa

Ripercorri Viale di Collemaggio e incrocia Viale Francesco Crispi. Svolta a destra e prosegui verso Corso Vittorio Emanuele, continuazione di Corso Federico II. Supera i portici e imbocca Via San Bernardino. Sulla tua destra vedrai un’ampia scalinata fiancheggiata da alberi, con tre edicole per ogni lato. Sulla sinistra c’è la splendida Basilica dedicata a San Bernardino da Siena, una delle più preziose costruzioni del Rinascimento in Abruzzo.
La facciata, sopravvissuta ai vari terremoti, è distinta in tre piani, a loro volta suddivisi da colonne. Ammira la varietà degli elementi: finestre, rosoni, decorazioni, nicchie e portali. Sul portale centrale noterai la lunetta, con un bassorilievo di Silvestro dell’Aquila, originario di Sulmona, che rappresenta la Madonna con il Bambino tra i Santi. L’interno della Basilica è composto da tre navate. Il meraviglioso soffitto è di legno intagliato e dorato. In una delle cappelle laterali è collocata una terracotta smaltata attribuita al famoso artista fiorentino Andrea della Robbia. Nel Mausoleo, del 1505, anch’esso opera di Silvestro dell’Aquila, sono conservate le spoglie di San Bernardino in un’urna d’argento e d’oro. All’esterno della Basilica, sulla sinistra, oltre Via Panfilo Tedeschi, si trova la Porta Leoni: fra quelle che si sono conservate a L’Aquila è la più antica.
La facciata della Basilica, opera di Cola dell’Amatrice risalente al 1527. A fianco della scalinata si possono vedere alcune edicole.
L’elegante trifora centrale, aggiunta nel Seicento.
La facciata della Basilica, opera di Cola dell’Amatrice risalente al 1527. A fianco della scalinata si possono vedere alcune edicole.

L’imponente Castello

Torna in Corso Vittorio Emanuele e raggiungi l’imponente Castello o Forte. Fu costruito a partire dal 1534 nel punto più alto della città per soffocare un’insurrezione degli Aquilani contro la dominazione spagnola. Il Forte, a pianta quadrata, ha enormi bastioni con angoli acuti. Il fossato è largo 23 metri e profondo 14, con muraglioni alti 30 metri. Un ponte in muratura conduce all’interno attraverso un bel portale sormontato dallo stemma del re Carlo I e datato 1543.
Nel passato il Castello fu usato come caserma e come carcere. A partire dal 1951 appartiene alla Soprintendenza ai Monumenti ed è utilizzato per iniziative culturali.Qui è situato il Museo Nazionale d’Abruzzo che si articola in sei sezioni. Al piano terra è situata quella archeologica che comprende vari reperti preistorici e quelli di epoca romana provenienti dagli scavi di Amiternum. Tra questi c’è una lastra di pietra, il “calendario amiternino”, che risale a un periodo successivo al 25 d.C. Riporta, per i mesi da luglio a dicembre, i giorni feriali e festivi, i mercati e le ricorrenze. Nel museo sono presenti anche una sezione di oreficeria abruzzese e una di numismatica (raccolta di monete, medaglie e oggetti simili).
Il ponte in muratura che, passando sopra il profondo fossato, introduce all’interno del Castello.
Una delle sale del Museo Nazionale dell’Abruzzo della sezione Arte Sacra.
L’area archeologica di Amiternum.