L’Aquila, alla scoperta della città
Il mistero… dei 99
Di fronte scoprirai la straordinaria Fontana delle 99 Cannelle, disposta su tre lati di una parete di pietra a scacchi bianchi e rosa.Ammira la fila dei 99 mascheroni uno diverso dall’altro dai quali zampilla l’acqua che poi si versa nella doppia vasca sottostante. Un tempo la fontana era usata come lavatoio pubblico. Costruita nel 1272, fu ampliata nel 1582 e ristrutturata dopo il terremoto del 1703. Ora imbocca Via San Iacopo e continua lungo Via Fontesecco. Gira a destra: nella Via Sassa troverai il Monastero della Beata Antonia, del Quattrocento. L’interno è diviso in due zone, una per i fedeli e una per le suore. Ammira gli affreschi e il coro di legno con 99 seggi. Attraverso Via Cesura raggiungi la bella Piazza Santa Maria di Roio, dove si affacciano tre edifici: la chiesa, realizzata nel XIII secolo e ricostruita, con le stesse pietre, nel XVIII secolo; il Palazzo Persichetti, del Settecento, con l’artistica facciata barocco; il Palazzo Rivera, con un grande portale sormontato da una balconata di ferro.Ecco tre itinerari da percorrere a piedi che ti permetteranno di conoscere e apprezzare i tesori de L’Aquila.
Imbocca Via San Michele, svolta a sinistra in Viale di Collemaggio e raggiungi la Chiesa di Santa Maria di Collemaggio, la più bella e imponente della città. Costruita nel 1287, nel 1294 fu sede dell’Incoronazione del Papa Celestino V, divenuto poi santo. La facciata rettangolare, tipica dell’architettura aquilana, presenta un disegno geometrico e armonioso realizzato in pietra bianca e rosa. È divisa in una parte superiore, abbellita da un rosone, e in una inferiore, con due rosoni più piccoli e tre portali. Quello centrale, splendido, è decorato con mensole e nicchie. Delle statue che vi erano collocate ne sono rimaste solo alcune. Sull’angolo destro c’è il torrione ottagonale che costituiva la base del campanile, demolito nel 1880 e ricostruito sulla sinistra dell’abside. L’interno a tre navate è suggestivo. Il pavimento della navata centrale richiama la facciata.
Una Basilica preziosa
La facciata, sopravvissuta ai vari terremoti, è distinta in tre piani, a loro volta suddivisi da colonne. Ammira la varietà degli elementi: finestre, rosoni, decorazioni, nicchie e portali. Sul portale centrale noterai la lunetta, con un bassorilievo di Silvestro dell’Aquila, originario di Sulmona, che rappresenta la Madonna con il Bambino tra i Santi. L’interno della Basilica è composto da tre navate. Il meraviglioso soffitto è di legno intagliato e dorato. In una delle cappelle laterali è collocata una terracotta smaltata attribuita al famoso artista fiorentino Andrea della Robbia. Nel Mausoleo, del 1505, anch’esso opera di Silvestro dell’Aquila, sono conservate le spoglie di San Bernardino in un’urna d’argento e d’oro. All’esterno della Basilica, sulla sinistra, oltre Via Panfilo Tedeschi, si trova la Porta Leoni: fra quelle che si sono conservate a L’Aquila è la più antica.
L’imponente Castello
Nel passato il Castello fu usato come caserma e come carcere. A partire dal 1951 appartiene alla Soprintendenza ai Monumenti ed è utilizzato per iniziative culturali.Qui è situato il Museo Nazionale d’Abruzzo che si articola in sei sezioni. Al piano terra è situata quella archeologica che comprende vari reperti preistorici e quelli di epoca romana provenienti dagli scavi di Amiternum. Tra questi c’è una lastra di pietra, il “calendario amiternino”, che risale a un periodo successivo al 25 d.C. Riporta, per i mesi da luglio a dicembre, i giorni feriali e festivi, i mercati e le ricorrenze. Nel museo sono presenti anche una sezione di oreficeria abruzzese e una di numismatica (raccolta di monete, medaglie e oggetti simili).