L’artistica Cattedrale di Chieti

L’itinerario che ti proponiamo ti farà conoscere una città ricca di monumenti, di arte e di storia. Parti da Piazza Vittorio Emanuele II sulla quale affacciano il Seminario Diocesano, il Palazzo di Giustizia, il Palazzo Municipale e la Cattedrale di San Giustino, prima intitolata a San Tommaso Apostolo, ricostruita e rinnovata più volte nel corso dei secoli. L’attuale facciata e il fianco destro sono del Novecento. Il campanile fu iniziato da Bartolomeo di Giacomo nel 1335 e ultimato, dalla cella campanaria in su, per opera di Antonio da Lodi nel 1498. Ammira la base ottagonale della cuspide e le eleganti bifore.
L’imponente interno ha tre navate. In quella destra puoi vedere un fonte battesimale con una vasca di marmo di Verona dal caratteristico colore rosa. Nell’abside a sinistra, all’interno di una nicchia, c’è il busto di San Giustino. Sia dall’interno, sia dal fianco esterno del campanile si accede alla cripta. Nella cattedrale sono custoditi veri tesori, fra cui un calice del Quattrocento e un messale miniato del medesimo secolo.
L’ingresso della Cattedrale.

Un elegante teatro

Attraverso Via Pollione raggiungi Largo Gian Gabriele Valignani dove troverai il Teatro Marrucino, costruito fra il 1813 e il 1818 su disegno dell’architetto abruzzese Eugenio Michitelli e ampliato successivamente. L’interno è molto elegante e riccamente decorato, con un bellissimo sipario dipinto dall’artista napoletano Giovanni Ponticelli. A pochi passi dal teatro è situato il Museo d’Arte “Costantino Barbella” che custodisce opere di grande valore dal XIV secolo ad oggi.
L’armonioso portale con un mosaico di Biagio Biagetti.
Uno scorcio del Teatro Marrucino.
Terracotta, opera di Costantino Barbella, esposta al Museo d’Arte.

Il centrale Corso Marrucino

Imbocca Corso Marrucino, la strada principale della città, in direzione Largo Trento e Trieste. Supera il Palazzo della Prefettura e raggiungi la Chiesa di San Domenico del secolo XVII, eretta su quella precedente di epoca medievale.Ammira la facciata barocca. L’interno è ricco di decorazioni e di dipinti. Prosegui lungo Corso Marrucino, luogo d’incontro degli abitanti che, come noterai, è stato adibito a “zona pedonale”. Svolta a destra fino a trovare i Tempietti Romani. Durante il Medioevo due dei tre tempietti furono trasformati in chiese cristiane e dedicati a San Pietro e Paolo. Ora imbocca Via Priscilla e Via Ravizza, svolta in Via di Porta Napoli e troverai un’altra importante testimonianza romana: il Teatro Romano. Osserva la muraglia costruita con mattoni che creano una specie di reticolo trasversale interrotto da fasce di terracotta.
Attraverso Via Zecca raggiungi Largo Trento e Trieste. Imbocca Viale IV Novembre che ti condurrà alla Villa Comunale.
I Tempietti Romani costruiti nel I sec. d.C. sui resti di antichi edifici.
L’ingresso della Villa Comunale.
Il moderno Corso Marrucino con i portici.

Il celebre guerriero

Nella Villa Comunale è situato il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo, uno dei più importanti d’Europa. Il museo è diviso in vari settori a seconda dei periodi. Notevoli sono le sculture romane, tra cui la statua colossale di Ercole seduto. Ma il pezzo più noto è l’imponente Guerriero di Capestrano, una statua dalla forma semplice e geometrica che risale all’epoca dei Piceni. Il guerriero è alto ben 2,09 metri. Osservalo: non ti sembra straordinario? Ha un grande elmo. Due dischi, uno sul petto e uno sulla schiena per proteggere il cuore. Stringe un’ascia e una spada sulla cui impugnatura sono incise figure umane e animali. Ma l’elemento più sorprendente è il suo volto enigmatico, forse la maschera del guerriero defunto. La grande statua è sorretta da due pilastrini: uno di essi presenta un’iscrizione che non è stata mai completamente decifrata. Il personaggio, così, resta avvolto nel mistero. A poca distanza dal museo, nell’area occupata fino ad alcuni anni fa dallo stadio cittadino, potrai visitare il Parco Archeologico. Qui recenti scavi hanno portato alla luce altri importanti reperti.
Il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo, situato in un palazzetto appartenuto ai baroni Frigeri.
Particolare del guerriero.
Il celebre Guerriero di Capestrano, del VI secolo a.C.

Le grandiose Terme

Ora ti suggeriamo di spostarti in una zona bassa dell’abitato di Chieti, in Via delle Terme Romane, dove potrai ammirare una grandiosa costruzione rettangolare del I secolo d.C. È la Cisterna Romana, ben conservata, incassata nel tufo della collina e costituita da nove camere che comunicano attraverso ampie arcate. È lunga 60 metri e larga 14. Raccoglieva l’acqua piovana e utilizzava sorgenti sotterranee tuttora esistenti nella collina di Chieti. Serviva così da serbatoio per l’approvvigionamento idrico della città e delle terme sottostanti.
Dalla cisterna, attraverso una comoda scalinata, si accede alle Terme romane. Anche questa costruzione è di grandi dimensioni e risale al I secolo d.C. È stata liberata mediante scavi e in parte restaurata. Ai lati dell’ingresso sono ancora riconoscibili i piccoli locali dei commercianti. Ammira i pavimenti di mosaico delle due sale principali, uno dei quali rappresenta un delfino intorno a un tridente e due ippocampi. Dalle sale si accedeva ai vari ambienti delle terme: il frigidarium, il tepidarium e il calidarium, chiamati così a seconda della temperatura dell’acqua. Una caldaia e un insieme di doppi muri e camini comunicanti permettevano di riscaldare le piscine in cui gli antichi facevano i bagni.
La Cisterna Romana con le sue arcate.
Visita degli scavi delle Terme.