Le Cinque Terre

Le Cinque Terre dovrebbero essere visitate a piedi, camminando lungo gli antichi e i nuovi sentieri per cogliere i profumi e i colori che diventano bellissimi soprattutto in autunno. Ma per farlo bisogna avere gambe ben allenate… altrimenti è decisamente più comodo il treno che parte da La Spezia e collega tutti i paesi con corse frequenti.
Prendi dunque il treno e scendi a Riomaggiore, costruito nella stretta gola che il Rio Major ha scavato nelle rocce. Il paese è attraversato da una lunga via realizzata ricoprendo il corso del torrente; sui lati si levano compatte e slanciate le case dai vivaci colori, dietro cui si stende un dedalo di vicoli a gradini e passaggi coperti. Con una scalinata, che si arrampica attraverso i vigneti fino a 340 metri di altezza, si raggiunge il Santuario di Nostra Signora di Montenero, da cui si gode un panorama stupendo.
§Da Riomaggiore prosegui a piedi per Manarola lungo la straordinaria strada panoramica scavata nella roccia, la Via dell’Amore, che ti permette di sentire la voce e il profumo del mare che si infrange sulla scogliera. Aggrappato a un enorme scoglio nero, il paese sembra scivolare verso l’acqua; non ha un porticciolo, ma una terrazza rocciosa su cui vengono tratte in secca le barche; le case si ammucchiano le une sulle altre e nel poco spazio che le separa spuntano orti a cui si accede spesso dal tetto della casa sottostante. Manarola ha una bella chiesa del Trecento con un elegante rosone in pietra scolpita.
Riomaggiore.
Manarola.
Ora in treno o a piedi raggiungi Corniglia; la bella spiaggia che si estende come una piccola falce di luna ti invita a fermarti e a goderti questo mare limpido e profumato. Un po’ meno invitante è la scalinata di 365 gradini che sale al paese. Ti fermi ogni tanto a riprendere fiato e ammiri le lunghe foglie delle agavi che si protendono come tentacoli sulle rocce. In alto, sul promontorio, circondato da vigneti a picco sul mare c’è finalmente il paese, un tempo protetto da mura di cui si vedono solo i ruderi.
Da Corniglia raggiungi Vernazza, alla foce del torrente Vernazzola; è l’unico borgo a disporre di un porticciolo, attrezzato fin dall’epoca romana per il trasporto del vino; oggi è un grazioso scalo turistico. Il paese ha conservato intatta la struttura medievale fatta di vicoli paralleli collegati tra loro da scalinate: le case sono arricchite da logge, portici e portali scolpiti che testimoniano una condizione di benessere superiore a quella degli altri borghi. Di fronte al porto si apre la piazza principale su cui si affaccia la bella Chiesa di Santa Margherita, edificata sopra le rocce della riva.
L’ultima tappa è Monterosso. Il borgo che si è sviluppato nell’insenatura a Est di punta Mesco, ha alle spalle dolci colline terrazzate su cui si coltivano la vite e l’ulivo. È composto da due frazioni, Mon te ros so, il borgo antico arrampicato sulla collina e Fegina, la zona turistica, con una bella spiaggia e le ville immerse nel verde. La Chiesa di San Giovanni Battista, con la facciata a fasce bianche e nere e il rosone in marmo scolpito finemente, è affiancata da un campanile merlato ricavato da un’antica torre di guardia genovese.
Corniglia.
Vernazza.
Monterosso.