Loano e dintorni

Oggi Loano è nota per la bella spiaggia e il mare limpido, ma un giro nel centro storico ti rivelerà che in passato è stata un borgo di notevole importanza, ricco di palazzi e chiese costruiti per lo più dai Doria, la potente famiglia genovese a cui appartenne per secoli la cittadina.
Tra i palazzi ammira il cinquecentesco Palazzo Comunale con l’elegante por ta le in pietra nera e una Torre pentagonale merlata, dove è stato sistemato il gran de mosaico romano ritrovato nel 1912 nei vicoli a una cinquantina di metri dal mare.
La Porta del l’Orologio, settecentesca, è caratterizzata dalla “campana del Soccorso”, che chiamava a rac colta i cittadini in caso di bisogno.
Un po’ fuori dal centro c’è il Convento di Monte Carmelo, edificato tra il 1603 e il 1608, con un elegante chiostro, affiancato dal Santuario dove sono conservate le tombe dei Doria e da una antica torre da cui si gode una vista straordinaria. Splendido, poi, è il borgo medievale, con l’imponente castello dei Vescovi di Albenga del XIII secolo, che i Doria scelsero come loro residenza principale. Circondato dalla vegetazione e dotato di una loggia sul mare, è accessibile solo attraverso un ponte levatoio.
A Sud di Loano (percorso rosso) risali la Val Varatella e, poco oltre il paese di Toirano, in una zona povera di vegetazione, troverai alte pareti di roccia grigia, in cui si aprono oltre 50 caverne naturali, conosciute come le Grotte di Toirano. Le più note sono quelle della Bàsura e di Santa Lucia Inferiore.
Immagine notturna del Convento di Monte Carmelo.
Borgo medievale cinto da mura a Borgo Castello.
La Grotta della Bàsura.
Impronte di mani e piedi nel corridoio delle impronte preistoriche.
Porta dell’Orologio a Loano.
Nella Grotta della Bàsura, che si sviluppa per 450 metri tra corridoi e sale scavati e modellati dall’acqua, sono ben visibili i segni delle unghiate lasciate dagli orsi delle caverne, la cui numerosa presenza è confermata dai resti ossei che affiorano dal suolo.
Ci sono anche tracce inconfondibili della presenza umana: impronte di piedi e di mani lungo lo stretto e basso corridoio che porta ad un’ampia nicchia, posta sopra un laghetto dalle acque limpide, dove sono stati ritrovati i resti di un focolare.
Dalla Grotta della Bàsura un tunnel scavato nella roccia immette nella Grotta di Santa Lucia In fe rio re… e ti trovi immerso in un mondo fantastico. Colonne di alabastro possenti si alzano dal suolo; piogge pietrificate di stalattiti pendono sopra il tuo capo; formazioni sottili di aragonite, un minerale composto da cristalli sottili e allungati, in una curiosa disposizione a fiore creano l’illusione di un giardino di cristallo. Poi l’incanto finisce e riemergi alla luce del sole.
A Nord di Loano (percorso blu), vicino a Borgio Verezzi, in un’altra area di grotte, c’è la Caverna delle Arene Candide, dove, insieme a resti di animali risalenti al periodo glaciale, come mammuth e alci, sono state trovate numerose sepolture. La più importante, quella del “Principe”, conservava il corpo di un giovane uomo ricoperto di ocra rossa, che aveva un copricapo formato da centinaia di conchiglie; vicino alle spalle quattro bastoni di osso lavorati (bastoni del comando) indicavano la sua condizione di capo.
Ricostruzione del Giovane con copricapo ritrovato nella Caverna delle Arene Candide.