Messina: la porta della Sicilia

Arrivando dalla Calabria via mare, Messina accoglie i viaggiatori in Sicilia. La città, sorta sull’omonimo stretto, esiste da secoli, eppure… è una città nuova, ricostruita dopo il tremendo terremoto del 1908 (gli edifici antichi sono stati minuziosamente ricomposti) e oggi vive essenzialmente del suo porto e delle attività collegate al mare. L’itinerario inizia dalla Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani, in Via Garibaldi, nei pressi del porto. L’edificio, del XII secolo, all’esterno è decorato con sottili colonne e piccoli archi, che ricordano l’arte araba.
Di fronte alla chiesa inizia Via Lepanto che sbuca direttamente nella bella Piazza del Duomo. Qui puoi ammirare la facciata del Duomo, decorata con “fasce” orizzontali di marmi di vari colori che riproducono scene di lavoro nei campi.
A sinistra del Duomo guardando la facciata, trovi la Torre Campanaria che ospita un orologio astronomico particolare: su diversi livelli sono collocate statuette dei giorni della settimana, di un gallo, del leone simbolo della città e di Dina e Clarenza, le due donne che, secondo la leggenda, salvarono la città dando l’allarme durante un attacco degli Angioini. Allo scoccare del mezzogiorno tutte le statue si mettono in movimento, danzando e cantando, e il leone ruggisce con forza.
Di fronte alla Torre Campanaria puoi ammirare la Fontana di Orione, del 1547, miracolosamente sopravvissuta al terremoto. Rappresenta, secondo la leggenda, il fondatore della città circondato da statue che personificano i due fiumi siciliani Ebro e Camaro insieme al Tevere e al Nilo.
La facciata del Duomo: le colonne attorno al portale d’ingresso sono ricoperte di statue.
La Torre Campanaria.