Montemonaco, nel regno della Sibilla
L’itinerario che ti proponiamo ti sorprenderà per la straordinaria bellezza del paesaggio e per il mistero che circonda questi luoghi. Si raggiunge in automobile Montemonaco, un paese in provincia di Ascoli Piceno a 1080 metri di altezza. È situato nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, grande 70000 ettari. I Monti Sibillini sono chiamati così perché, secondo la leggenda, in tempi remoti qui viveva la Sibilla, una sacerdotessa capace di predire il futuro. Qui giungono in tutte le stagioni turisti amanti della tranquillità, attirati dagli splendidi scenari, dalla interessante flora e fauna, dalle tradizioni montanare e dalle specialità gastronomiche. Montemonaco conserva il suo aspetto medievale con un centro storico circondato da mura. È ricco di giardini, di boschi di faggio e di castagno. I dintorni sono adatti a praticare escursioni, anche in bicicletta e a cavallo, durante la bella stagione. Non mancano gli impianti per gli sport invernali sulla neve. La cornice dei monti è incantevole. Si vede perfino la cima abruzzese del Gran Sasso e, nelle giornate più limpide, a grande distanza, l’azzurro del mare!
Mura medievali e torrione a base quadrata a Montemonaco.
Montemonaco, dominato dal Monte Sibilla.
I Monti Sibillini.
Portale della Chiesa di San Benedetto a Montemonaco.
Da Montemonaco si parte per il Monte Sibilla, dove si trova la Grotta delle Fate, o per il Monte Vettore, fino a raggiungere il Lago di Pilato. Questo piccolo lago si trova in un luogo di grande bellezza. Le sue acque cambiano colore a seconda delle condizioni del tempo. Nelle diverse ore del giorno diventano celeste pallido, azzurro scuro o verde smeraldo. Grazie alle imponenti cime che circondano il laghetto e al silenzio che vi regna, i visitatori possono udire con chiarezza l’affascinante fenomeno dell’eco che risponde alle loro voci.
Il primo tratto dei due itinerari si percorre in automobile. Poi si prosegue a piedi lungo mulattiere, sentieri, valli erbose e boschi. Durante il cammino ti potrà capitare di vedere alcuni uccelli fra cui il fringuello alpino, resistentissimo al freddo; il gheppio, una specie di falco; il gracchio corallino, nero con zampe e becco rosso vivo. Il cervo, un tempo estinto su questi monti, è stato reintrodotto dalle guardie forestali. A volte se ne vede qualche esemplare aggirarsi nella zona. Più difficile è incontrare il lupo.
Il Monte Vettore.
Un esemplare femmina di cervo.
La stella alpina, fiore d’alta quota.
Un fringuello alpino.