Monterozzi, città dei morti

Nei tuoi itinerari in provincia di Viterbo, nella zona chiamata anche Tuscia, al confine con la Toscana, potrai visitare una delle più famose necropoli degli Etruschi, che vivevano in questo territorio quasi tremila anni fa.
Le informazioni più importanti su questo popolo sono state ricavate proprio dalle loro tombe scoperte in varie zone del Lazio, della Toscana e della Sardegna.
Infatti le città etrusche, fatte di legno e mattoni, sono scomparse, ma le necropoli, dove le tombe erano scavate nel terreno, sono arrivate quasi intatte fino ai giorni nostri.
Alle porte della città di Tarquinia si trova una delle necropoli etrusche più antiche e importanti: la Necropoli di Monterozzi. Entra nella zona archeologica da Porta Tarquinia.
Osservando dall’alto la necropoli, noterai che le tombe sono disposte ordinatamente lungo le strade, proprio come le case di una città. Puoi notare che le tombe sono costituite da una specie di collinetta rotonda, detta “tumulo”, dove si apre l’ingresso. In realtà la tomba vera e propria si trova più giù nel sottosuolo, scavata nel tufo.
Ti consigliamo di entrare nella Tomba dei Giocolieri. Passando attraverso il corridoio (dromos) accedi alle varie stanze. Osserva le pareti: potrai ammirare degli affreschi bellissimi, che rappresentano gli esercizi di alcuni giocolieri.
La zona.
La pianta della necropoli.
Poco distante si trova la Tomba della Caccia e della Pesca che risale al 520-510 a.C.
Sulla parete di fondo puoi ammirare un affresco con una coppia che sta banchettando. Sulle altre pareti sono rappresentate vivaci scene di caccia e pesca: queste ultime sono ambientate in un mare ricco di pesci e uccelli acquatici.
Sempre sulla sinistra della via si apre la Tomba degli Scudi; le pitture rappresentano i ritratti dei proprietari. Qui sono stati ritrovati molti specchi e vasi.
È proprio grazie agli oggetti e agli affreschi ritrovati nella necropoli che siamo venuti a conoscenza delle abitudini della vita quotidiana degli Etruschi.
La Tomba dell’Orco risale al IV secolo ed è composta da due stanze: in una è rappresentato un banchetto, nell’altra ci sono scene di vita dell’aldilà.
La Tomba dei Tori, che risale alla seconda metà del VI secolo a.C., è composta da numerose camere. In quella principale è raffigurata una scena della mitica guerra dei Greci contro Troia. Su un’altra parete c’è la scena che dà il nome al sepolcro: un toro che va alla carica.
Nella Tomba degli Àuguri è dipinta la soglia del regno dei morti, con ai lati due fi gure che rappresentano gli àuguri, i sacerdoti che nell’antichità prevedevano il futuro osservando il volo degli uccelli.
Nella Tomba dei Tori, risalente alla seconda metà del VI secolo a.C., è dipinto l’agguato dell’eroe greco Achille al figlio del re di Troia.
Affresco che raffigura un banchetto nella Tomba della Caccia e della Pesca.
Un affresco nella Tomba dei Giocolieri.