Nel cuore di Prealpi e Alpi Giulie

L’itinerario che ti proponiamo, ti riporterà a scoprire un angolo incontaminato della Regione.

Il paese delle farfalle

Da Gemona, passando per Osoppo, oltrepassi il Tagliamento e raggiungi Bordano, il “paese delle farfalle”. Il Monte Simeone, sulle cui pendici sorge la località, è il regno di centinaia di specie di lepidotteri (nome scientifico delle farfalle); le case stesse sono decorate con decine di dipinti murali (murales) dedicati alle farfalle. A Bordano puoi visitare la “Casa delle farfalle”, con centinaia di esemplari delle farfalle più belle del mondo, tutelate da un accordo internazionale per la protezione della fauna selvatica. Bellissimi giardini ricostruiscono gli ambienti di vita di tre zone geografiche tropicali: africana, indo-australiana, amazzonica, dove le farfalle possono vivere e riprodursi nel loro habitat naturale.
Da Bordano concediti un’escursione alla riva orientale del Lago di Cavazzo (o dei tre Comuni), il più grande del Friuli Venezia Giulia, di origine glaciale (nato dal riempimento di una cavità del terreno scavata da un antico ghiacciaio). Il canneto sulle rive è zona di nidificazione di tarabusi e germani reali; durante la migrazione vi sostano strolaghe, aironi, svassi, cormorani.
Il Lago di Cavazzo.
Un tarabuso.
Uno scorcio della Casa delle farfalle di Bordano.
Le farfalle Ornithoptere, le più grandi del mondo.

Nel Parco

Da Bordano, lungo la statale 13 in direzione Nord, arrivi a Venzone, il più significativo esempio di città murata del Friuli, fondata attorno all’anno Mille.
Parte del territorio di Venzone è compreso nel Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie. Il paese è un ottimo punto di partenza per escursioni ed è sede, nel cinquecentesco Palazzo Orgnani Martina, del Museo della Terra, dedicato agli aspetti naturalistici della zona. Nel Museo è allestita la Mostra permanente “Foreste, uomo, economia nel Friuli Venezia Giulia”, strutturata in tre sale che illustrano la storia delle foreste, la fauna che le abita, le funzioni e gli usi degli alberi.

La valle di Resia

Da Venzone prosegui lungo la statale 13 per Moggio Udinese; a Ponte devia a destra per Resiutta, nella Valle del torrente Resia, che si inoltra nel cuore delle Prealpi e Alpi Giulie. Lungo la strada che segue la riva destra del torrente arrivi a Prato di Resia, dove si trova un Centro Visite del Parco, con ufficio informazioni, laboratori didattici, sale di proiezione per una visita virtuale agli ambienti più significativi dell’area protetta.
Numerosi percorsi guidati permettono di scoprire le bellezze ambientali, visitare i borghi montani o le malghe all’interno del Parco. Il periodo migliore per visitare il Parco è l’estate, ma già in primavera nei pascoli c’è un’eccezionale fioritura di genzianelle, primule, anemoni, campanule: uno spettacolo da gustare con gli occhi e… da non toccare!
Molto ricca è anche la fauna, che comprende uccelli comuni come il picchio e altri, molto rari, come la coturnice, regina delle quaglie e simbolo del Parco. Mammiferi di varie dimensioni abitano l’area: caprioli, cinghiali, cervi, camosci, martore, ermellini e persino orsi e rarissime linci.
Se prosegui oltre Prato Resia per qualche chilometro raggiungi Stolvizza, un piccolo centro dove rimangono alcune antiche case dai ballatoi (piccoli balconi che girano intorno all’edificio) in legno, tipici della valle.
Venzone, distrutta dal terremoto nel 1976 e fedelmente ricostruita, mostra le sue strutture difensive: porte, cinte murarie, fossati e un nucleo abitativo protetto da possenti mura.
La zucca, coltivata e cucinata fin dai tempi più antichi, è protagonista del “mercato medievale” organizzato a fine ottobre per la “Festa della zucca” a Venzone.
Un cinghiale.
Un capriolo.
Un sentiero collega il Centro Visite al vicino torrente, attraverso prati e boschi dove non è raro incontrare caprioli e picchi.
Primule
Campanule