Pordenone, antico porto di fiume

L’itinerario pedonale in città parte dalla Stazione Ferroviaria, di fronte alla quale imbocchi Via Mazzini fino a Piazza Cavour. Lì ha inizio il Corso Vittorio Emanuele, fiancheggiato da portici e spina dorsale del borgo medievale (l’Antica Contrada). Con il nome di Contrada maggiore congiungeva un tempo le due principali porte della città abbattute nell’Ottocento: la Porta de sora (o Trevisana), presso Piazza Cavour, e la Porta de soto (o Furlana) verso il fiume. Lungo il percorso puoi goderti la vista degli stupendi edifici, alcuni gotici (come la Casa Simoni del XIII secolo, al numero 10); altri barocchi (come Palazzo dei Capitani del XV secolo, al numero 45); altri ancora, splendidamente affrescati secondo il gusto del Rinascimento, rivelano l’inconfondibile traccia del dominio veneziano (come Palazzo Mantica Cattaneo del XVI secolo, al numero 52).
A circa metà del Corso, se svolti a destra in Vicolo delle Mura puoi vedere i resti della Cinta murariamedievale e scoprire i lati posteriori dei palazzi, con i bei giardini che si affacciano su una delle antiche rogge (piccoli canali) cittadine oggi quasi tutte coperte. È la zona del Centro Direzionale, edificato tra il 1977 e il 1982, dove hanno sede gli uffici direttivi più importanti, pubblici e privati. Al termine del Corso, sulla destra trovi il Palazzo del Comune, simbolo dell’autonomia che la città riuscì sempre a mantenere. Fu edificato tra il 1291 e il 1395 in stile gotico e restaurato nel XV secolo secondo il gusto rinascimentale, con l’inserimento di una torre centrale con balconata coperta, sormontata da un orologio astro – logico del XVI secolo.
Di fronte c’è Palazzo Ricchieri, sede del Museo civico d’Arte, che documenta l’arte friulana dal XVI al XIX secolo. Di grande pregio alcune opere del Cinquecento, fra cui la pala con San Gottardo tra i Santi Sebastiano e Rocco del Pordenone; molto interessanti anche le sculture in legno dipinto a più colori (policrome) con opere dal XIII al XVI secolo. Pregevole la sezione con il Tesoro del Duomo, ricco di preziosi pezzi di argenteria gotica. Il Palazzo ospita anche una sezione di arte moderna e contemporanea. Accanto al Palazzo si erge il Duomo di San Marco. Nella facciata spicca il portale con sculture del Cinquecento a motivi floreali e segni zodiacali; alla base delle colonne scene della Creazione e, nella lunetta, Cristo, ai lati due angeli e al centro San Marco. L’interno, a navata unica con cappelle ai lati, conserva pregevoli opere pittoriche: la Pala di San Marco e la Pala della Misericordia del Pordenone; oltre il grande arco del presbiterio si trova la Cappella Montereale Mantica, affrescata da Giovanni Maria Zaffoni, detto Calderari, con storie della Vergine e di Cristo e impreziosita dalla pala La Fuga in Egitto di Pomponio Amalteo; entrambi gli artisti furono allievi del Pordenone.
Il Duomo con il trecentesco campanile, alto 72 metri, domina la città.
Il Palazzo del Comune.
San Gottardo tra i Santi Sebastiano e Rocco, pala del Pordenone conservata nel Museo civico d’Arte.