Pordenone, la Pedemontana
Da Pordenone segui la statale 13 fino a Sacile, una delle località più pittoresche del Friuli occidentale, un piccolo “gioiello” del territorio di Pordenone. Il centro è attraversato da canali navigabili che formano due grandi isole: una con il Palazzo Comunale, l’altra con il Duomo. Sui canali si rispecchiano eleganti palazzi, torri e ville con parco, risalenti all’epoca della Serenissima; la più importante residenza signorile del XVI secolo è l’imponente Palazzo Ragazzoni-Flangini-Biglia, che prende il nome dalla nobile e potente famiglia veneziana che lo fece edificare.
Da Sacile ha inizio la Pede – montana, un’antichissima strada che attraversa la Valle del Livenza fino ai margini dei rilievi prealpini. I paesaggi sono di suggestiva bellezza: dai profondi dirupi rocciosi scavati dai torrenti (detti orridi), alle distese verdi dei pascoli; dai boschi di abeti e faggi ai laghetti dalle acque cristalline. La Pedemontana prosegue fino a Polcenigo, dove potrai vedere le sorgenti del Livenza, con l’acqua che sgorga in più punti dalla roccia. La zona fu abitata fin dalla Preistoria, come documentano le tracce di un villaggio neolitico su palafitte, rinvenute in quest’area. Continua ora il percorso verso Pedemonte; ad Aviano svolta a sinistra lungo la strada panoramica che sale a Piancavallo, adagiato su un vasto pianoro dominato dal gruppo del Monte Cavallo. Un tempo sede di malghe di pastori, oggi è rinomato centro sciistico e frequentata località di villeggiatura.
Il Duomo di Sacile fu restaurato dopo i danni del terremoto del 1976.
Sacile fu definita “il giardino della Serenissima”, per la grazia e la bellezza del luogo.
Piancavallo è immerso nella natura e in inverno è meta prediletta degli sciatori.
Da Piancavallo fai ritorno ad Aviano e prosegui verso Nord fino al Lago artificiale di Barcis (detto anche “di Aprilis”). Sei nella Valcellina, attraversata dal Torrente Cellina, che si scava il letto tra le pareti delle Prealpi di Claut e prosegue verso la pianura. Mentre scendi verso il lago, creato con lo sbarramento delle acque del Cellina per produrre energia idroelettrica e creare una riserva d’acqua per le coltivazioni, vedrai il piccolo paese di Barcis specchiarsi nelle acque verdi. Sul Lago di Barcis si praticano la vela, la canoa, il kayak e la motonautica. Tra Montereale e Barcis, nella zona della grande incisione che il Cellina ha scavato nelle rocce calcaree prima del suo sbocco nell’alta pianura pordenonese, è stata istituita la Riserva naturale Forra del Cellina,una gola profonda, simile a un grande e suggestivo canyon.
Veduta della Valcellina durante l’estate con il Torrente Cellina in secca.
Due scorci della Forra del Cellina. (Sopra e a destra.)
Sacile fu definita “il giardino della Serenissima”, per la grazia e la bellezza del luogo.