Pozzuoli, terra ardente

Il tuo viaggio nel territorio della Campania non finirà di sorprenderti. Prova questo nuovo percorso ricco di storia, ma anche di miti. Da Napoli si raggiunge Pozzuoli con la “Circumflegrea”, un treno che parte dalla Stazione di Montesanto, nel centro storico del capoluogo. Il treno è chiamato così perché attraversa i Campi Flegrei (che derivano il loro nome da un termine greco che significa “ardenti”). In queste terre infatti vi sono milioni di crateri vulcanici spenti e un rilievo, Monte Nuovo, che si formò nel 1538 dall’accumulo della lava solidificata dopo un’eruzione.
Nella zona dei Campi Flegrei visita La Solfatara, un vulcano ancora attivo dove puoi assistere al fenomeno delle “fumarole” tra pozze di fango che ribollono, fumano e… puzzano.
La zona comprende anche alcuni laghi, fra cui quello di Lucrino lungo la costa, famoso al tempo dei Romani per l’allevamento delle ostriche e il Lago di Averno.
Il Lago di Averno, ritenuto dagli antichi l’ingresso dell’oltretomba perché, a causa dell’odore irrespirabile, neanche gli uccelli di passaggio potevano sopravvivere.
Il Tempio di Serapide in cui nel 1750, durante uno scavo, fu trovata la statua del dio egizio Serapide.
Pescatori al lavoro su un’imbarcazione.
La Solfatara, dal grande cratere.
Il Monte Nuovo, il più giovane d’Europa. Oggi è un’Oasi Naturalistica ricca di alberi.

Città ballerina

A causa del fenomeno del “bradisismo” Pozzuoli si alza e si abbassa lentamente. Per renderti conto di questa attività del suolo visita il macellum, l’antico mercato pubblico, nei pressi del Porto. Sulle colonne vedrai tanti fori praticati dai “litodomi”, molluschi marini che erano presenti durante un periodo in cui la zona dei Campi Flegrei era sommersa dalle acque.
Di grande importanza archeologica è l’Anfiteatro. Iniziato probabilmente sotto l’imperatore Nerone e completato dall’imperatore Vespasiano, è inferiore per dimensioni solo a quelli di Roma e di Capua. Potevano assistere agli spettacoli anche più di 20 000 spettatori.
Molto spesso gli spettacoli erano crudeli: nei vasti sotterranei si vedono ancora le botole che venivano aperte per liberare le belve nell’arena contro schiavi e gladiatori.