Reggio nell’Emilia: i doni dell’acqua

Le acque del fiume Secchia sono state (e sono ancora) di grandissima importanza per la vita e l’economia di questa provincia.
Per scoprirlo di persona ti suggeriamo un itinerario che ha inizio da Ligonchio. Qui potrai vedere un’importante centrale idroelettrica che ha sede in un elegante edificio liberty caratterizzato da gallerie, ambienti ampi e vetrate luminose.
Percorrendo la Provinciale 18 si raggiunge Busana, dove puoi seguire escursioni guidate lungo il Secchia, nel maestoso scenario dei gessi triassici (che risalgono a più di 200 milioni di anni fa), rocce ricche di gesso, che danno un tipico colore pallido ai ripidi fianchi della valle. Il sentiero naturalistico segnala diversi punti di osservazione dell’area nei suoi aspetti (la formazione del territorio, la natura e la flora). Attraverso la Statale 63 si arriva a Collagna, una piccola cittadina nota per la troticoltura, cioè l’allevamento delle trote, tipici pesci d’acqua dolce. Qualche chilometro più avanti, nella stessa direzione, si trova Cerreto dell’Alpi, dove, in un mulino del Set – tecento restaurato, è stato realizzato il Museo dell’Acqua. All’interno del mulino, perfettamente funzionante, puoi assistere all’antica macinatura delle castagne, la cui farina era alla base dell’alimentazione dei contadini nei secoli scorsi.
I doni dell’acqua non sono ancora finiti: quando l’acqua diventa neve, il comprensorio sciistico del comune di Collagna attira un considerevole numero di turisti, costituendo anch’esso una significativa risorsa economica della zona.
Un tratto del fiume Secchia.
La centrale idroelettrica di Ligonchio.