Rovigo, città delle rose

Una vecchia leggenda indica Rovigo come la città delle rose, dalle quali avrebbe preso il nome. Delle rose che abbellivano la città in epoca antica, però, oggi non troverai più traccia. Non troverai neppure testimonianze dell’epoca in cui Rovigo era sotto la dominazione dei Signori d’Este: le antiche fortificazioni sono state purtroppo demolite nella prima metà del Novecento per “rinnovare” l’aspetto del centro cittadino. Restano invece i segni della dominazione veneziana, dal Cinquecento a quasi tutto il Settecento.
Inizia la visita alla città dalla lunga e ampia Piazza XX Settembre. All’estremità della piazza si staglia la Chiesa della Beata Vergine del Soccorso, detta la Rotonda, che però… è una chiesa a pianta ottagonale! Risale alla fine del Cinquecento.
È famosa per i preziosi dipinti al suo interno, opera dei più celebri artisti veneti del Seicento. È affiancata da uno splendido campanile alto 60 metri.
L’esterno della Chiesa della Beata Vergine del Soccorso.
La facciata a doppia loggia della Villa Garzoni-Michiel a Pontecasale ti ricorderà senz’altro quella di molti palazzi veneziani.
Dalla piazza svolta a destra in Via Silvestri e giungi alla Chiesa di San Francesco, che ospita raffinate sculture cinquecentesche.
Prosegui lungo Via Silvestri fino a giungere a Piazza Garibaldi, attraverso uno stretto passaggio arrivi alla principale piazza cittadina, Piazza Vittorio Emanuele II, dove si trovano alcuni tra i più importanti monumenti cittadini, che risalgono all’epoca della Repubblica Serenissima.
La Loggia dei Notari è un palazzo del Cinquecento, dove i notai svolgevano i propri compiti. Oggi è diventato il Palazzo del Municipio.
Guardando verso la Loggia, sul lato destro della piazza puoi vedere un altro edificio cinquecentesco: l’Accademia dei Concordi, nata come sede di una associazione culturale che riuniva appassionati di letteratura, arte e musica. Oggi ospita la Pinacoteca dei Concordi, un’importante raccolta di dipinti soprattutto di scuola veneta e di artisti quali Giambattista Tiepolo, Giambattista Piazzetta e Alessandro Longhi.
Dalla piazza svolta a destra in Corso del Popolo: poco più avanti giungi in Piazza Matteotti, un’area verde su cui si affacciano la Torre Donà e laTorre Mozza, entrambe pendenti. Sono resti di un castello costruito nel 920 dal vescovo di Adria.
La facciata della Chiesa di San Francesco.
La Loggia dei Notari.
Il dipinto La Flagellazione di Gesù del pittore noto come Palma il Vecchio è custodito presso la Pinacoteca dei Concordi.
La Torre Donà è uno dei più alti edifici dell’epoca medievale.