Sulle sponde del Tevere

Il Lazio custodisce piccole oasi dove la natura è incontaminata e dove vivono animali e uccelli selvatici.
Uno di questi paradisi naturalistici si trova a Nazzano, a soli 34 km a Nord di Roma: è la Riserva Naturale Tevere-Farfa, che si estende lungo il corso del fiume Tevere, nei Comuni di Nazzano e Torrita Tiberina, tra il Ponte di Montorso e la Diga di Meana.
Raggiungi l’Ingresso principale della Riserva dal centro di Nazzano, attraverso una strada in discesa al termine della quale c’è un parcheggio dove sono esposti pannelli illustrativi che indicano i vari sentieri che si possono seguire e le aree attrezzate dove trascorrere momenti a contatto con la natura.

In cammino nella palude

Uno dei più interessanti è il Sentiero “La fornace”, che scende verso il Tevere e prosegue costeggiando i suoi argini. Il percorso è attrezzato con passerelle di legno che consentono di attraversare le zone paludose.
In questa parte della Riserva cresce il Bosco di palude, dove puoi vedere alberi con la parte bassa del fusto e le radici completamente immersi nell’acqua: si tratta dei salici bianchi e degli ontani neri. Tra questi alberi ti sarà facile vedere pettirossi, usignoli di fiume e il porciglione, un uccello che raramente si leva in volo, ma preferisce camminare nel fango in cerca di insetti.
Alcuni salici bianchi vicini alle sponde del fiume.
Il territorio della Riserva Naturale.
Bosco di palude.

L’osservazione degli animali

Proseguendo sulle passerelle segnalate, puoi attraversare un fitto boschetto di piante di giunco: è il Canneto. Qui trovi il primo punto di avvistamento attrezzato, un capanno coperto da cui a vrai modo di osservare gli uccelli tipici del canneto, come le folaghe e i germani reali.
Un tipico abitante del canneto è la gallinella d’acqua. È un uccello di piccole dimensioni, con le piume nere e blu, e una caratteristica macchia rossa sul capo. Ha il becco rosso vivo, con la punta gialla.
Uscendo dal canneto, si trova un altro punto di avvistamento, costruito sulle rovine di un’antica fornace. Da qui potrai ammirare il corso del Tevere, sino al punto in cui riceve le acque del fiume Farfa. È questa un’ottima postazione per avvistare grandi uccelli acquatici come gli aironi cinerini, le garzette e i gabbiani reali. Nell’acqua del fiume spesso si avvistano le nutrie. Sono roditori come i castori, coperti di pelo, nuotano grazie alle zampe posteriori palmate, come quelle delle anatre. Anche le acque sono ricche di pesci come la tinca, l’anguilla e il luccio.
Un airone cinerino.
Un nibbio con il becco uncinato per attaccare le prede.
Una gallinella nel canneto.

Lungo il fiume

Il percorso continua lungo l’argine del fiume.
Sul lato destro della strada, si estende un fitto Bosco di piante comuni (la roverella, il cerro, il leccio) o particolari come l’albero di Giuda. Nel bosco non è raro trovare le tracce della volpe, dell’istrice o del tasso.
Dopo poche centinaia di metri si raggiunge un’alta Torre di legno a due piani, dall’alto della quale si può osservare il lago formato dalla diga, e con un po’ di fortuna vedere alcuni uccelli rapaci, come il falco di palude o il nibbio bruno.
Per tornare indietro all’ingresso, puoi ripercorrere tutta la strada sterrata, attraversando la pianura coltivata, senza ripassare per la zona paludosa.
Una nutria.
Un’ ansa del fiume Tevere.