Trento: nella città del Vescovo-Principe

Il tuo itinerario inizia da Piazza del Duomo, ampia ed elegante, circondata nella parte settentrionale da alti palazzi dalle facciate dipinte a vivaci colori, sotto cui corrono i portici con i loro negozi e i punti di ritrovo.
Il lato orientale è occupato dalla facciata del Palazzo Pretorio, antica residenza del vescovo, ornata da eleganti finestre e da una lunga fascia di merli che la fanno sembrare un castello.
A Sud invece si levano l’imponente Duomo di San Vigilio, la cui costruzione è cominciata nell’XI secolo, che costituisce un unico blocco con il retrostante palazzo, la Torre Civica e il curioso Castelletto. Proviamo a vederlo nei particolari.
La facciata, per cominciare: severa, quasi priva di ornamenti, sembra incompleta per la mancanza della torre di destra, mai costruita. Il fianco destro, semplice e lineare, rivela la struttura interna della chiesa, con la sporgenza della cappella del Crocifisso, aggiunta nel Seicento.
La Fontana del Nettuno è stata posta al centro di Piazza del Duomo solo nel Settecento.
Veduta del centro della città; del complesso medievale fanno parte la Torre Civica, il Palazzo Pretorio, che ospita il ricco Museo Diocesano, il Castelletto e il Duomo.
Spostati ora sul fianco sinistro e cominciano le sorprese: la parete è un continuo alternarsi di pieni e di vuoti che creano zone di luce e ombra; in alto corre una lunga serie di archetti sorretti da sottili ed eleganti colonnine che formano una finta galleria; in basso si apre una porta monumentale protetta da un portico a colonne dal nome significativo: la Porta del Vescovo, ornata da eleganti sculture; verso il fondo, sulla parete liscia, spicca un grande splendido fiore di pietra lavorata, circondato da cerchi di marmo in cui sono scolpite misteriose figure: la Ruota della Fortuna. E non è ancora finita. Gira dietro la chiesa e potrai farti un’idea della fantasia degli scultori medievali: un leone accovacciato regge una colonna; mostri di pietra si azzuffano nei bassorilievi; piccoli uomini si piegano sotto il peso di quattro colonnine “annodate”; grifoni alati (animali favolosi in forma di leone con testa e ali d’aquila) stanno a guardia delle ampie finestre la cui profonda rientranza rivela lo spessore dei muri. Anche l’interno merita una visita. Sono veramente imponenti i grandi pilastri e molto interessanti gli affreschi dedicati alla storia di San Giuliano, ma ancora più curiosi sono i ritratti murati nelle pareti, che tramandano l’immagine di vescovi e di altri personaggi la cui storia è legata a Trento.
Una delle due scale coperte, ricavate nello spessore delle pareti laterali del Duomo, che salgono alla tribuna posta a ridosso della facciata; sono uniche nella tradizione architettonica italiana.
La parte meridionale del Duomo.
La Ruota della Fortuna.
Protiro e piccola abside posteriore. Secondo la tradizione le tre figure accovacciate che reggono la colonna annodata rappresenterebbero i figli di Adamo d’Arogno, il costruttore del Duomo.
Interno del Duomo.