Treviso, tra colli e vigneti

In Veneto la coltivazione della vite ha assunto tale importanza che sono stati tracciati veri e propri “itinerari vitivinicoli”, tra viti, aziende agricole e cantine. Questi percorsi sono, prima di tutto, interessanti escursioni alla scoperta del paesaggio collinare e della storia della gente semplice, legata al lavoro agricolo e alle tradizioni. Una provincia veneta, dove il paesaggio è caratterizzato da ampie distese di vigneti, è Treviso. Già all’epoca della Serenissima, questo territorio era considerato il “giardino di Venezia” per la bellezza della natura e l’abbondanza dei prodotti agricoli: grano, ortaggi e uve. Oggi la tradizione agraria, abbinata alla moderna tecnologia, offre prodotti di qualità, come il celebre radicchio rosso trevigiano, l’asparago bianco e le rinomate ciliegie di Maser.
Per quanto riguarda la viticoltura, da Conegliano Veneto a Valdobbiadene si estende la zona di produzione del tipico Prosecco; mentre da Conegliano verso Oderzo si snoda la strada del Piave, con vigne pregiate di uve bianche e uve rosse (zona di produzione dei vini Verduzzo, Pinot, Tocai e Cabernet). Nel Veneto c’è un’altra provincia cui tutte le strade possono essere “itinerari vitivinicoli”: Verona, zona di coltivazione di uve pregiate e di produzione di vini rinomati (Bardolino, Soave, Valpo licella e il particolarissimo Recioto).
Nella parte centrale della Val policella, dove l’attività della viticoltura risale agli antichi Romani, il vigneto è la caratteristica principale del paesaggio, mentre più a Nord si estendono boschi ricchi di asparagi selvatici e fragole, e più a Sud si trovano i frutteti che danno ottime pesche. Importanti nell’economia della Valpolicella sono anche l’antica coltura dell’olivo e quella più recente del ciliegio.
Da Conegliano si snoda un “itinerario vitivinicolo”: la strada del Piave.
Venuta di Valdobbiadene.
Il Recioto si prepara lasciando l’uva ad “appassire”, dopo la vendemmia, per due o tre mesi prima della pigiatura.
San Giorgio di Valpolicella.