Treviso: tra ville e aziende, castelli e vigneti

La provincia di Treviso è uno scrigno che racchiude storia, arte, gastronomia, cultura, lavoro, natura… L’itinerario che ti proponiamo ti permetterà di “gustare” molti aspetti di questo territorio. Parti da Fanzolo, dove Andrea Palladio costruì per un nobile veneziano Villa Emo, residenza elegante e funzionale, al centro di una fiorente e moderna tenuta agricola, dove si sperimentò, per la prima volta in Veneto, la coltivazione del mais.
Prosegui verso Nord e raggiungi Asolo. Grazie al suo clima, così mite da permettere la crescita di ulivi e cipressi, fu abitata fin dall’antichità. È dominata dalla Rocca, una fortezza millenaria la cui forma ricorda quella di un’immensa nave. Dal suo percorso in cima alle mura, potrai godere un panorama meraviglioso sulla città, sulla pianura circostante e sulle montagne in lontananza.
Pochi chilometri a Nord-Est, nei pressi di Maser, si trova un’altra splendida villa palladiana. Si tratta di Villa Barbaro, formata da un corpo centrale che sembra un antico tempio greco con gigantesche colonne, affiancato da due ali con portici. La villa all’interno è abbellita da decorazioni in stucco e affreschi del Cinquecento di Paolo Veronese, molti dei quali eseguiti con la tecnica del trompe-l’oeil.
Villa Emo a Fanzolo.
Mura della Rocca di Asolo.
Villa Barbaro a Maser.
Proseguendo verso Sud-Est, ecco Mon te bel luna, una moderna cittadina ai primi posti nel mondo per la produzione di calzature da montagna. Questa attività economica è così importante che nella cinquecentesca Villa Binetti-Zuccareda è stato allestito il Museo dello Scarpone e della Calzatura Sportiva, che raccoglie esemplari dal l’Ottocento ai giorni nostri. Ci sono anche calzature di grandi sportivi (calciatori, sciatori, alpinisti…).
Alle spalle di Montebelluna si estende la verde collina del Montello, percorsa tutt’intorno da una strada panoramica. A Nervesa della Battaglia puoi visitare il Sacrario militare, triste testimonianza della prima guerra mondiale.
Più avanti ecco Conegliano. Sin dall’epoca della Repubblica di Venezia questa città si arricchì con la produzione e il commercio di vino e olio. Nell’Ottocento vennero introdotte moderne tecniche francesi per la lavorazione dell’uva e venne aperta anche una Scuola di viticoltura. Da allora Conegliano è diventata una delle “capitali” del vino italiano. È fiorente anche l’attività industriale, nel campo dell’abbigliamento, degli elettrodomestici e delle biciclette.
Nel Sacrario militare di Nervesa della Battaglia riposano più di 9000 soldati morti durante le battaglie della prima guerra mondiale.
Con le uve della zona di Conegliano si produce anche il rinomato Prosecco di Cartizze.
Nei musei non trovano posto soltanto importanti dipinti e sculture, ma anche prodotti dell’abilità quotidiana di artigiani e contadini. Il Museo della Calzatura ci ricorda che ci può essere “arte” in ogni oggetto prodotto dall’attività dell’uomo.