Comincia il tuo itinerario da Piazza Roma. Imbocca sulla sinistra Via Galileo Ferraris che in pochi passi ti porta in un’atmosfera medievale. Alla tua destra trovi il Dugentesco, l’antico “hospitale” dove i pellegrini in viaggio per Roma o Gerusalemme trovavano rifugio e cure. Alla tua sinistra puoi ammirare la duecentesca Basilica di Sant’Andrea, simbolo di Vercelli, dall’elegante facciata in pietra verde chiusa tra due alti campanili, che comprende un bellissimo chiostro ristrutturato nel 1500.
Da Piazza Bicheri, poi, raggiungi Piazza Sant’Eusebio, un grande spazio verde con alberi secolari. Sulla piazza si affacciano il Seminario Arcivescovile e il Duomo dedicato a Sant’Eusebio, due eleganti edifici che dal V secolo in poi hanno subito molte trasformazioni, sia per ingrandirli, sia per adattarli al gusto delle varie epoche. Il maestoso campanile del Duomo, che faceva parte di un’antichissima chiesa, è invece rimasto intatto. Approfitta per fare una visita al Tesoro del Duomo, dove potrai ammirare bellissimi oggetti di oreficeria e preziosi libri antichi.

Costeggiando Sant’Eusebio ti trovi nella vicinissima Piazza D’Angennes. Da qui imbocca Via del Duomo, svolta a sinistra in Via Vincenzo Gioberti e poi a destra in Via Borgogna dove si trova il Museo Borgogna, che ospita una ricca collezione di dipinti italiani e stranieri. La via sfocia in Piazzetta Tizzoni, circondata da palazzi del Quattro-Cinquecento, su cui domina la Torre della “Brava Figlia”. Da qui, seguendo Corso Libertà, svolta a sinistra in Via Cagna dove si trova la Chiesa di San Cristoforo, un complesso monumentale del Cinquecento. La semplicità della facciata non lascia trasparire la grandiosità degli affreschi e delle opere che si trovano all’interno. Tra i dipinti che ricoprono le pareti spicca la Madonna degli aranci, considerata il capolavoro assoluto di Gaudenzio Ferrari. Ritornato in Corso Libertà, raggiungi Piazza Cavour, l’antico Foro romano, circondata da palazzi e portici di epoche diverse. La piazza è dominata dall’alta Torre dell’Angelo, che appartiene probabilmente a una casa demolita per far spazio a nuovi edifici nel XIV secolo.