Un po’ di moda
Oppure puoi recarti a Guardiagrele, al Museo del Costume e delle tradizioni guardesi. Qui vedrai altri abiti, scoprirai i metodi per filare e conoscerai gli attrezzi usati in agricoltura. Nel Museo delle Genti d’Abruzzo, a Pescara, c’è una sala dedicata all’abbigliamento della sposa. Lì imparerai che l’abito da sposa, fino ai primi del Novecento, non era bianco come oggi.
La cerimonia in genere avveniva con i normali abiti tradizionali, anzi di colore piuttosto scuro in modo che risaltassero i gioielli che i suoceri donavano per l’occasione alla giovane. Un’altra sala ti mostrerà il vestiario del pastore e il suo equipaggiamento.
Se poi preferisci vedere i costumi “indossati”, non perderti la “Processione dei muli e delle travi”, corteo di muli carichi di legna accompagnato da un’interessante sfilata di donne in costume con canestri colmi di pagnottelle da regalare ai presenti. Questa manifestazione si svolge tutti gli anni a Scanno nel mese di giugno, in occasione della festa di Sant’Antonio. Altri costumi si possono vedere a Palmoli dove il 27 luglio, per la festa della Madonna del Carmine, sfilano le “pacchianelle”, contadine con abiti vistosi.
Questi costumi coloratissimi e pittoreschi sembrano ricchi, eppure… Siccome non vi erano molte possibilità economiche, le donne filavano in casa, poi tingevano i tessuti in grandi caldaie con coloranti naturali, ottenuti da erbe e bacche. Infine tagliavano e cucivano gli abiti. In altri casi si usavano addirittura tutti i ritagli di indumenti ormai inutilizzabili.