Urbania, arte sul Metauro

Ti suggeriamo una visita a Urbania, in provincia di Pesaro-Urbino, città ricca di arte, di storia e di cultura. L’itinerario è breve e si percorre a piedi. Parti da Piazza del la Libertà, dove è situato il Palazzo Comunale. Prosegui lungo il Corso Vittorio Emanuele II e svolta in Via Piccini. Di qui ammira uno dei fianchi del Palazzo Ducale. Ti accorgerai che il lato più artistico del palazzo, con una loggia sporgente e due torrioni cilindrici, è quello che affaccia sul fiume Metauro. Questo edificio ospita la Biblioteca, fondata da Federico da Montefeltro, e il Museo Civico che custodisce, oltre a preziosi dipinti, due splendidi globi (mappamondi), opere del geografo Gerardo Mercatore: una sfera terrestre del 1541 e una celeste del 1551.
Nelle cantine del Palazzo Ducale è allestito il Museo di Storia dell’Agricoltura e dell’Artigianato. Vi sono raccolti i vari strumenti di lavoro per la coltivazione del grano e della vite, e l’attrezzatura per la trasformazione dell’uva in vino.
Il Palazzo Ducaletutto costruito in cotto, sul fiume Metauro.
Il Palazzo Comunale con la torre campanaria.
Il globo celeste con le costellazioni.
Un particolare della costellazione dello Scorpione.
Urbania, già nel Cinquecento, produceva ceramiche di splendida manifattura. All’epoca, nella cittadina, funzionavano ben 40 forni per la cottura! I maestri di ceramica del luogo spesso erano chiamati altrove per insegnare la loro arte. La tradizione continuò nel tempo. Ancora oggi, nelle nuove botteghe, si trovano bellissimi vasi e piatti di maiolica istoriati. Dal 1994 Urbania è stata riconosciuta come “zona di produzione di ceramica artistica tradizionale”.

Nei dintorni di Urbania

Ora ti consigliamo alcune deviazioni per conoscere meglio il territorio di Urbania e per visitare piccoli centri di grande interesse. A pochi chilometri da Urbania, in direzione Ovest, nel borgo Sant’Angelo in Vado si trova il museo “I Vecchi Mestieri”, dove sono stati ricostruiti laboratori di attività artigianali del passato: quelli del legno, della tessitura e della filatura, quelli metallurgici del fabbro, del maniscalco ecc.
Da Sant’Angelo in Vado si punta verso Sud-Ovest fino a raggiungere Làmoli. Qui, nell’Oasi di San Benedetto, è allestito l’interessante “Museo dei Colori Naturali”. Si tratta dei colori che usavano gli uomini fin dall’antichità per tingere lane e tessuti, prima della scoperta dei colori artificiali, avvenuta all’inizio del Novecento. A circa 30 chilometri a Nord-Ovest di Urbania, nel Borgo di Pennabilli, c’è “L’orto dei frutti dimenticati”. Qui potrai scoprire i sapori di alcuni frutti, un tempo presenti negli orti dei contadini e ora sempre più rari: le mele grigie di Torriana, le giuggiole, gli azzeruoli, i biricoccoli (incrocio fra albicocche e susine).
Oggetti esposti nel museo I Vecchi Mestieri.
Una brocca di ceramica decorata con i tipici colori verde, giallo, arancione e blu.
Il Museo dei Colori Naturali.