Val Rendena: la valle delle chiese dipinte…

La Val Rendena è circondata dal Parco Naturale Adamello-Brenta, che si estende a Est con il celeberrimo gruppo delle Dolomiti di Brenta e, a Ovest, con ghiacciai dell’Adamello-Presanella.
Non ha castelli imponenti che si stagliano contro le montagne, ma offre al visitatore la bellezza delle sue piccole chiese, nei paesi e lungo i sentieri che portano agli alpeggi. I Baschenis, una famiglia straordinaria di pittori itineranti, tra il Quattrocento e il Cinquecento vi hanno dipinto immagini ancora oggi affascinanti per la vivacità del colore e l’immediatezza del messaggio di fede che trasmettono. Le storie dipinte non erano solo all’interno delle chiese, ma anche sulla facciata o sui fianchi, così che tutti i viandanti potevano “leggerle”, cioè riconoscere i personaggi, e avevano qualcosa a cui pensare nelle lunghe ore di cammino o di lavoro solitario sulla montagna.
La prima tappa del tuo viaggio attraverso la valle (che prosegue anche a pag. 53) è a Pelugo: poco fuori dell’abitato, verso Nord, troverai la bellissima Chiesetta di Sant’Antonio Abate, annunciata da un alto campanile, affrescata sia all’interno sia all’esterno. Un’altra serie di affreschi orna le pareti della Chiesa di San Vigilio a Pinzolo: è la celebre “danza macabra” degli scheletri, un tema molto diffuso nel pittura del Medioevo. Venivano raffigurate diverse categorie della società in momenti di danza con gli scheletri, che personificavano la morte, per ricordare agli uomini la loro condizione mortale. La più interessante, però, è la Chiesa di Santo Stefano a Carisolo che all’esterno presenta il tema tradizionale della fragilità della vita umana, mentre all’interno conserva un documento storico di grandissima importanza chiamato Privilegio di Santo Stefano, in cui si racconta il passaggio di Carlo Magno attraverso la valle.
Panorama di Pelugo in Val Rendena.
L’affresco della danza macabra sulle pareti della Chiesa di San Vigilio a Pinzolo.