Vecchi e nuovi mestieri

Nella provincia di Ravenna le attività lavorative dei secoli passati sono tuttora presenti o perché ancora praticate o perché se ne conservano tracce importanti.
Per scoprirlo, ti suggeriamo un itinerario che parte da Faenza, centro di produzione di ceramica fra i più famosi al mondo. Il suo Museo Internazionale della Ceramica ospita numerose opere artistiche di tutti i Paesi, e di tutte le epoche, che testimoniano l’evolversi della tradizione della maiolica.
Per la natura del terreno ricco di argille e per la posizione geografica che ne faceva un punto di incontro tra le terre del Po e la Toscana, Faenza diventò centro ceramico di primaria importanza sin dal Medioevo.
Prendendo la Statale 9 in direzione di Imola, raggiungi Castel Bolognese.
Accanto alla stazione ferroviaria trovi la testimonianza di un’attività oggi scomparsa: il Mulino Scodellino, infatti, è l’ultimo esempio di mulino che conserva, ben restaurati, gli impianti del XV secolo.
Attraverso la Statale 306 in direzione Sud, proseguendo oltre Riolo Terme (oggi come in passato importante centro termale), arrivi a Casola Valsenio. Qui visita il Giardino delle Erbe officinali che mostra e spiega i vari impieghi di queste erbe: per esempio da secoli sono utilizzate per cucinare le carni ovine della zona. Da Casola Valsenio prendi una strada secondaria panoramica, che viaggia fra le colline verso Est fino a Brisighella, nota per la produzione di un eccellente olio d’oliva e per la vicinanza dalla Vena del Gesso. Si tratta del più importante rilievo gessoso in Italia; per tutelarlo è stato istituito il Parco Regionale Vena del Gesso Romagnolo.
Il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza ospita oggetti tradizionali, come i piatti in ceramica (in alto) e creazioni artistiche (sotto).
Le carovane di muli utilizzati nelle vicine cave di gesso transitavano lungo il percorso sassoso della Via degli Asini di Brisighella, forse la più antica strada so prae levata in Italia.