Grazie a clima e tradizione

Fin dai tempi antichi, la Sicilia era famosa per la sua fiorente agricoltura; grazie soprattutto alla ricca produzione di cereali veniva chiamata “granaio d’Italia”.
Ancora oggi il settore agricolo è il più importante dell’economia regionale, anche se il primato non spetta più al grano, ma agli agrumi (arance, mandarini, limoni) e agli ortaggi (melanzane, carote, zucchine, carciofi) coltivati nei terreni e nelle serre delle zone costiere.
Pregiati sono anche l’olio e il vino prodotti nelle zone collinari dell’interno.
Le attività industriali sono limitate: raffinerie e industrie petrolchimiche nelle zone di Gela, Augusta, Milazzo; una grande fabbrica di automobili Fiat a Termini Imerese.
L’attività più importante dei territori costieri è la pesca, soprattutto la pesca del tonno nel Trapanese e quella del pescespada nel Messinese.
Anche l’artigianato, legato alle più antiche tradizioni, è una risorsa fondamentale per l’economia siciliana; si producono gioielli di corallo a Palermo e Messina, oggetti in sughero nel la zona dell’Etna, pizzi a Ragusa e ceramiche a Caltagirone.
La Sicilia offre stupendi paesaggi naturali, importanti monumenti e numerose testimonianze del suo ricco passato; per questo il turismo è diffuso in ogni parte della regione.
Le piantagioni di agrumi e di ortaggi più importanti dell’isola si trovano nelle grandi pianure costiere: la Conca d’Oro, presso Palermo, e la Piana di Catania.
Pantelleria è la più grande delle isole che circondano la Sicilia; il suo territorio è molto fertile e gli abitanti si dedicano più all’agricoltura che alla pesca. Sono pregiate le coltivazioni della vite e del cappero.
Coltivazione del cappero.
Coltivazioni della vite.